Finalmente, ci siamo.
Da oggi, in tutte le zone gialle, si potrà prendere posto su quelle poltrone rosse che sono mancate così tanto agli amanti del cinema e non solo.
Secondo le stime saranno circa 120 i cinema che torneranno ad alzare le saracinesche, su un totale di 1400 strutture, rispettando ovviamente le misure di sicurezza anti-Covid.
Il direttore generale dell'ANEC, Simone Gialdini, ha dichiarato che si tratta di un inizio graduale, quasi una partenza in sordina dal momento che mancano all'appello i grandi film, quelli capaci di riportare il grosso del pubblico in sala.
Ma quel 15% degli esercenti pronto a riaprire dimostra comunque il grande desiderio di tornare a lavorare, grazie anche alla disponibilità immediata di alcuni film da Oscar, come Mank e Minari (dal 29 aprile anche Nomadland): “Le condizioni di riapertura sono insostenibili, non ci sono molti film da portare in sala, la programmazione delle uscite richiede circa quattro/cinque settimane. In questo momento chi riapre lo fa con lo spirito del servizio alla cultura e per contribuire al ritorno alla normalità”, ha commentato Gialdini.
Per il momento, a Roma riaprono 15 strutture, tra cui il Quattro Fontane, il Lux, l’Odeon, il Caravaggio e il Giulio Cesare.
È di Milano, però, il primo cinema italiano riaperto dopo sei mesi: il Beltrade ha registrato il tutto esaurito (con la capienza della sala ridotta per le norme contro il virus) per lo spettacolo dell'alba di stamattina.
La cerimonia degli Oscar si era appena conclusa, mentre una lunga fila aspettava di poter accedere alla proiezione delle 6: Caro Diario di Nanni Moretti ha riportato i primi milanesi a contatto col grande schermo, subito prima di iniziare una nuova giornata (in tutti i sensi).
La prima battuta del cult di Moretti avrà probabilmente provocato più di un sorriso in sala: "A Roma in estate i cinema sono tutti chiusi".