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007 e le donne – Le migliori Bond girl sul grande schermo
«La considero un dinosauro misogino e sessista, una reliquia della Guerra Fredda, il cui puerile fascino, sprecato nel mio caso, ha invece colpito la giovane donna da me mandata a valutarla». Queste le parole, non proprio lusinghiere, con cui M, interpretato per la prima volta da Dame Judi Dench, fa rapporto a James Bond, in una delle scene chiave di Goldeneye. È il 1995, sono passati ben sei anni dall'episodio precedente (lo stop più lungo tra un film e l'altro nella saga); la geopolitica internazionale è profondamente cambiata, siamo alla prima missione bondiana post muro di Berlino; la caduta delle ideologie diventa assoluta protagonista fin dagli strepitosi titoli di testa di Daniel Kleinman; i rampanti anni '80 sono un pallido ricordo, il sottotesto socio-culturale su cui poggia il film, in linea con i tempi che cambiano, assorbe i profondi mutamenti in corso. Soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna.

Al fianco dell'eroe al servizio segreto di Sua Maestà o schierate con il villain di turno, mansuete o letali, bionde o brune, le Bond girl sono, da sempre, un elemento fondamentale all'interno di ogni singolo film della serie di James Bond, fin da quando, nel lontano 1962, tutto ebbe inizio. Ecco, allora, la nostra classifica dei sette indimenticabili personaggi femminili "buoni" e dei sette personaggi femminili "cattivi", la cui perturbante e iconica presenza è entrata nella cultura pop universale.

LE (00)7 MIGLIORI BOND GIRL "BUONE"

1)  Diana Rigg: la contessa Tracy Di Vincenzo in Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà (1969)



Il miglior Bond movie mai realizzato vanta anche il personaggio femminile più importante di tutta la saga. Magnifica presenza, fragile e umanissima, Tracy rappresenta un momento di rottura fondamentale all'interno della serialità delle missioni svolte con spavalda nonchalance da 007, qui interpretato per la prima e unica volta da George Lazenby. E il film, oltre a essere una mirabolante avventura spionistica, è anche una struggente storia d'amore, infranta da una inaspettata raffica di mitra. «We have all the time in the world», recita la carezzevole e roca voce di Louis Armstrong. Purtroppo, non sarà così.

2) Ursula Andress: Honey Ryder in Agente 007 – Licenza di uccidere (1962)



Avvincente cocktail di avventura, esotismo e raffinata ironia, il primo film della saga è stato un enorme successo commerciale anche per la presenza mozzafiato di Honey Ryder, “vedova nera” risoluta e sensuale dal nome parecchio malizioso. La sua emersione dalle acque cristalline dei Caraibi, fasciata da un procace bikini bianco entrato nel mito, fa parte della storia del cinema.

3) Eva Green: Vesper Lynd in Casino Royale (2006)



Molto più di una semplice compagna di avventura, Vesper Lynd è una figura femminile chiave per capire le idiosincrasie e i traumi che gravano su 007 nel rapporto con le donne, da sempre spavaldo ma anche profondamente conflittuale. Quella interpretata da Eva Green è una Bond girl complessa e ricca di sfaccettature, che contribuisce al successo del reboot della saga avvenuto proprio con Casino Royale, primo film dell'era Craig.

4) Daniela Bianchi: Tatiana Romanova in A 007 – Dalla Russia con amore (1963)



In perfetto equilibrio tra esigenze cinematografiche e aderenza alla pagina scritta di Fleming, Dalla Russia con amore è il modello perfetto di Bond movie classico degli anni '60, in cui lo spettacolo fine a se stesso è subordinato a una raffinata messa in scena e a un fuoco di fila di trovate di scrittura. Con la comparsa della SPECTRE, prende vita sullo schermo una memorabile galleria di villain uno più temibile dell'altro (Blofeld, Rosa Klebb, Grant), a cui si contrappone la purezza della Bond girl interpretata da Daniela Bianchi. Tra le numerose allusioni sessuali presenti nel film, è passata agli annali la battuta di James Bond sulla misura della sua bocca.

5) Carole Bouquet: Melina Havelock in Solo per i tuoi occhi (1981)



Intensa e risoluta, la Melina interpretata da Carole Bouquet è una Bond girl da ricordare, mossa da un esuberante desiderio di vendetta proveniente dal suo sangue mediterraneo. Una figura femminile che guarda allo spirito bondiano più autentico, affacciandosi agli anni '80 senza eccessi o stravaganze. Alla sua seriosità, a volte un po' impostata, si contrappone alla perfezione l'approccio scanzonato di Roger Moore, come accade nello spassosissimo inseguiento a bordo della 2CV.

6) Léa Seydoux: Madeleine Swann in Spectre (2015)



Un personaggio dal sapore proustiano, legato al passato che ritorna, che con il passare del tempo avrà molto probabilmente un ruolo di spicco tra le donne bondiane. In attesa di rivederla nel prossimo capitolo, No Time to Die, per quello che si è visto in Spectre, Madeleine porta con sé una notevole dose di fascino e mistero, tanto da stregare (far innamorare?) James Bond. Per ora, il giudizio è in parte sospeso, ma il potenziale espresso non può lasciare indifferenti.

7) Barbara Bach: Anya Amasova in Agente 007 – La spia che mi amava (1977)



Tra i migliori film di tutta la saga, La spia che mi amava segna un momento "storico" di distensione tra le potenze occidentali e l'Unione Sovietica. Ed è proprio da questo presupposto che prende il via la missione che vede collaborare l'agente inglese James Bond, interpretato da un Roger Moore al top della forma, e l'agente "tripla X" Anya Amasova, conturbante spia a cui Barbara Bach (dal 1981 moglie dell'ex Beatles Ringo Starr) regala le sue sinuose forme. L'idea funziona alla grande, e tutto concorre al raggiungimento di un risultato finale di altissimo livello, in primis le parentesi ironiche, calate in un frizzante clima “post” Guerra fredda.

LE (00)7 MIGLIORI BOND GIRL "CATTIVE"

1) Honor Blackman: Pussy Galore in Agente 007 – Missione Goldfinger (1964)



Con il terzo film, la saga di 007 si impone come fenomeno socio-culturale di massa, decretando il definitivo successo popolare di un personaggio destinato a entrare nel mito. La Bond-mania impazza. Con la cosiddetta "formula Goldfinger" (mantenuta per quasi cinquant'anni!), i produttori codificano il modello definitivo da seguire anche per i film successivi. Il risultato è una summa di cultura pop anni '60, ricca di stupefacenti invenzioni e arricchita da personaggi memorabili. Come dimenticare Pussy Galore, integerrima “cattiva” dal nome evocativo, refrattaria agli uomini ma, naturalmente, non a James Bond?

2) Barbara Carrera: Fatima Blush in Mai dire mai (1983)



Capitolo "apocrifo" della saga bondiana realizzato al di fuori del franchise ufficiale creato da Harry Saltzman e Albert "Cubby" Broccoli, autentici padri putativi di 007, Mai dire mai è, in realtà, uno dei migliori Bond movie di sempre. Confezione impeccabile, location da sogno, un autoironico Connery charmant come non mai e... la più entusiasmante femme fatale con cui l'agente al servizio segreto di Sua Maestà abbia mai avuto a che fare. Killer psicopatica dalle forme prorompenti e gli abiti stravaganti, ossessionata dal desiderio di sopraffare gli uomini, Fatima Blush domina la scena con una carica erotica degna delle migliori dark lady del noir anni '40. Lo stesso ruolo è stato interpretato in maniera più sobria da Luciana Paluzzi in Thunderball, di cui questo film è un remake.

3) Grace Jones: May Day in 007 – Bersaglio mobile (1985)



Ultimo film della serie in cui Roger Moore interpreta l'agente 007, Bersaglio mobile si cala perfettamente nei rampanti anni '80 grazie alla presenza di due icone legate a quel decennio. Se i Duran Duran, all'apice del loro successo, sono chiamati a eseguire la title track del film (la magnifica A View to a Kill), Grace Jones è assoldata per calarsi nei panni del braccio destro del villain Christopher Walken. Presenza felina e magnetica, May Day ha tutte le carte in regola per essere ricordata come un unicum nel panorama delle Bond girl, a cominciare dal look aggressivo e androgino, tipico della cantante e attrice giamaicana.

4) Famke Janssen: Xenia Onatopp in Goldeneye (1995)



Pantera nera ossessionata da sesso e violenza, Xenia Onatopp è una moderna dominatrice pronta a sottomettere il malcapitato di turno, spietata nel compiere la propria missione per conto del cattivo di turno. E anche James Bond, abituato ad avere tereno fertile nel raggiungere i propri scopi, non ha vita facile. Un personaggio femminile che infrange le regole entro cui si sono mosse solitamente le Bond girl finno a quel momento, protagonista di un eletrizzante inseguimento in auto per le strade panoramiche nei pressi del Principato di Monaco.

5) Sophie Marceau: Elektra King ne Il mondo non basta (1999)



Perdendosi un po' nella fantomatica rete di intrighi e doppi giochi legati allo sfruttamento di un gasdotto sul confine russo, il penultimo film che vede Pierce Brosnan nei panni di 007 funziona a corrente alternata, anche a causa dello scarso appeal dei comprimari accanto a Bond. Lo stesso non si può certo dire per quanto riguarda i "cattivi": figura tragica e sofferente, come suggerisce anche il nome, Elektra King è una donna bellissima e spietata, interessata al potere, che non esita a sacrificare i propri cari per raggiungere il suo scopo. Cult la sequenza della tortura ai danni di James Bond, subito dopo lo scambio di battute sul motto di famiglia bondiano che dà il titolo al film.

6) Luciana Paluzzi: Fiona Volpe in Agente 007 – Thunderball: operazione tuono (1965)



Tanto elegante nel portamento quanto cinica nel perseguire i propri scopi, Fiona Volpe incarna perfettamente il fascino subdolo della SPECTRE, l'organizzazione criminale su scala mondiale a cui appartiene. Inizialmente contattata per la parte di Domino, andata poi a Claudine Auger, Luciana Paluzzi si è dimostrata una scelta vincente anche nel ruolo di "cattiva". Barbara Carrera interpreterà lo stesso ruolo, con sfumature molto più sopra le righe, in Mai dire mai (1983).  

7) Caroline Munro: Naomi in Agente 007 – La spia che mi amava (1977)



Tra le numerose chicche presenti in questo capitolo della saga, meritano sicuramente un posto di assoluto rilievo la Lotus Esprit in grado di andare sott'acqua, il mitico Squalo (2.20 metri e denti di acciaio), e la sensualissima Naomi. Nei pochi minuti in cui appare in scena nel meraviglioso scenario della Costa Smeralda, Caroline Munro scolpisce un personaggio di culto, amorevole nei modi ma pronto a colpire a morte James Bond, magari flirtando con lui a distanza dalla cabina di un elicottero. Nobody does it better, è proprio il caso di dirlo.

Davide Dubinelli
Maximal Interjector
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