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5 film ispirati alle storie di Jack London
Le opere di Jack London, scrittore e drammaturgo statunitense noto specialmente per titoli come Zanna Bianca Martin Eden, sono state fonte di ispirazione per numerosi film. Ultimo di questa lista è Il richiamo della foresta con Harrison Ford, nei cinema dal 20 febbraio. Facciamo però un passo indietro e andiamo a riscoprire 5 pellicole che hanno visto la luce grazie alle parole dello scrittore di San Francisco.

Il lupo dei mari (1941) di Michael Curtiz: pellicola pregna di un’atmosfera lugubre e fascinosa che diventa sempre più angosciante con il passare dei minuti. Film claustrofobico in cui una forzata convivenza fra diversi esseri umani diventa una metafora sulla dittatura.


L’imperatore del nord (1973) di Robert Aldrich: action-drama che si concentra sulla faida tra i due protagonisti. Due caratteri agli antipodi, selvaggia anarchia contrapposta a una brutale attitudine alla giustizia, fanno da metafora ai contrasti insanabili di un’America sull’orlo del collasso. Anche se in alcune dinamiche può risultare, a oggi, lievemente datato, resta comunque un tipo di cinema incisivo e coerente. 


Zanna Bianca (1973) di Lucio Fulci: il film è troppo frammentario e discontinuo dal punto di vista narrativo, paga infatti una sceneggiatura non propriamente riuscita e che si perde per strada diversi personaggi ed episodi. Discretamente riuscita invece l’ambientazione che riesce a descrivere con realismo un mondo selvaggio e violento, nel quale la vera bestia non è l’animale, ma l’essere umano.


La ballata di Buster Scruggs (2018) di Joel & Ethan Coen: film a episodi in cui i fratelli Coen tornano a esplorare il genere western. Mosaico scanzonato e goliardico in pieno stile coeniano, formato da 6 cortometraggi (All Gold Canyon, con Tom Waits come protagonista, è tratto dall’omonimo racconto di Jack London). Presentato in concorso alla Mostra di Venezia, dove ha vinto per la miglior sceneggiatura.


Martin Eden (2019) di Pietro Marcello: riproposizione del romanzo di London con Luca Marinelli (Coppa Volpi come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia) a vestire i panni dell’eponimo protagonista. Esordio di Marcello nella fiction pura attraverso una pellicola che reinterpreta il romanzo ampliandone il respiro, andando così a costruire un racconto universale, non vincolato a coordinate spazio-temporali univoche.


Simone Manciulli
Maximal Interjector
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