Martin Eden
2019
Paesi
Italia, Francia, Germania
Genere
Drammatico
Durata
127 min.
Formato
Colore
Regista
Pietro Marcello
Attori
Luca Marinelli
Jessica Cressy
Carlo Cecchi
Vincenzo Nemolato
Marco Leonardi

Martin Eden (Luca Marinelli), spiantato marinaio, rozzo ma di grande bontà d’animo, si innamora perdutamente di Elena (Jessica Cressy), ragazza alto borghese che inizia a frequentare dopo aver salvato il fratello di lei da una aggressione. Iniziato dalla giovane alla cultura e all’istruzione, Martin vede sempre più realizzabile il suo sogno di diventare uno scrittore. Dopo una lunga gavetta da autodidatta, si afferma come influente uomo di lettere, in un contesto sociale segnato da movimenti politici di massa e una tumultuosa lotta di classe.

Al suo esordio nella fiction pura, Pietro Marcello si confronta con il celebre romanzo omonimo (1909) di Jack London, attraverso un’operazione che reinterpreta liberamente la pagina scritta ampliandone il respiro per restituire l’idea di un racconto che, non legandosi a coordinate spazio-temporali univoche, aspira a essere universale. Manifesto poetico dal sapore fiabesco, il film si cala perfettamente nell’immaginario del suo autore, regalando momenti di intenso lirismo, sulla scia di quanto proposto nel precedente Bella e perduta (2015). Cuore pulsante dell’opera è, ovviamente, il personaggio di Martin Eden, proletario individualista che non scende a compromessi nel mantenere intatto il suo nobile idealismo, messo in discussione solo dall’amore. Girata in Super 16mm, la pellicola rappresenta anche una esperienza cinematografica fuori dal tempo, la cui ricchezza espressiva, a tratti, rischia di diventare fin troppo esibita. Innegabile, in ogni caso, l’efficacia del prezioso lavoro di intarsio compiuto da Marcello e dai direttori della fotografia, Alessandro Abate e Francesco Di Giacomo. Qua e là, si respira il rischio di una messa in scena sottilmente narcisistica, ma l’idea di attraversare le epoche senza separarle in maniera rigida rimane una grande intuizione, anche grazie alla magnifica “pasta” delle immagini che restituisce un rispetto filologico assoluto. Un film che vola alto rischiando qualche trascurabile caduta, sostenuto da una notevole ambizione di fondo, soprattutto nel dare corpo alla dimensione politica che sta alla base di tutta la storia, con la Storia quasi immobile e cristallizzata alle spalle dei personaggi. Intenso, misurato e dolcissimo, Luca Marinelli concede anima e corpo a un personaggio che sembra sentirsi cucito addosso: meritatamente ha ottenuto la Coppa Volpi come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia.

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