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Le migliori opere del cinema rumeno del nuovo millennio

Lucky Red distribuirà in Italia il vincitore dell’Orso d’oro del Festival internazionale del film di Berlino: Bad Luck Banging or Loony Porn, diretto da Radu Jude. Il film, disponibile sulla piattaforma MioCinema il prossimo 16 aprile, rappresenta una satira caustica e potente su ciò che riteniamo “osceno” e su come certe bassezze della vita di tutti i giorni sembrino ormai assolutamente accettabili. Tutte le ipocrisie della società rumena vengono qui messe alla berlina dal regista; ciò che ne esce è un prodotto spiazzante e un po’ anarchico, altalenante ma ugualmente molto lucido e capace di parlare della contemporaneità. In occasione di questa ormai prossima uscita, vogliamo andarvi a consigliare il meglio propostoci dal cinema rumeno del nuovo millennio.



4 mesi, 3 settimane, 2 giorni (2007) di Cristian Mungiu



Un dramma di grande spessore emotivo, intenso e dotato di uno sguardo registico allo stesso tempo rigoroso e appassionato. Il film è considerato il manifesto della cosiddetta Nouvelle Vague rumena.



Oltre le colline (2012) di Cristian Mungiu



Una pellicola su ciò che non viene detto e su ciò che non si può dire, dove l'amore tra le due protagoniste rimane costantemente nascosto, proibito, e forse impossibile da accettare (per le ragazze, in primis) in una società che non lo permetterebbe. Film essenziale nella messinscena e ricco di spunti nella sceneggiatura.



Un padre, una figlia (2016) di Cristian Mungiu



Film denso, ostico e a tratti faticoso, opera dall’altissimo profilo intellettuale, una parabola umana che al rigore morale del racconto unisce l'analisi sociale e politica della terra natia del suo autore.



Collective (2019) di Alexander Nanau



Un film sconcertante, che partendo da una tragedia incomprensibile segue poi la pista di una vera e propria inchiesta, incentrata sulla burocrazia e la corruzione non soltanto del sistema sanitario, ma di un intero governo. Una volta tanto l’aggettivo di film “necessario” acquisisce realmente un senso, perché siamo di fronte a una pellicola capace di ricordarci come una serie di articoli accurati e in cui nessuna informazione è lasciata al caso, siano in grado di mettere alla berlina addirittura un intero paese.



La Gomera – L’isola dei fischi (2019) di Corneliu Porumboiu



Un intreccio che si apre sulle celebri note di The Passenger di Iggy Pop e si dipana alternando giochi di ruolo e suggestioni allo stesso tempo ruspanti e raffinate, pienamente godibili sul piano del ritmo ma attente, allo stesso tempo, a soffermarsi su un valzer di personaggi alle prese con doppiezze e ambiguità sempre pronte a far saltare il banco.



Fra le coproduzioni fra la Romania e altri Paesi, in cui troviamo dietro alla macchina da presa registi non necessariamente rumeni, segnaliamo:



Storie – Racconto incompleto di diversi viaggi (2000) di Michael Haneke



Affresco gelido e poco conciliante sulle relazioni umane nell'Europa che si appresta all'unificazione. Un tracciato interiore ipotetico ma plausibile delle dinamiche relazionali pubbliche e private che si possono instaurare tra essere umani di nazionalità, e usi e costumi, differenti.



Un’altra giovinezza (2007) di Francis Ford Coppola



Un'opera intellettuale dove il regista, oltre al consueto sperimentalismo visivo, spesso ai limiti del kitsch involontario, si lancia in spericolate digressioni sulle origini del linguaggio e sulla storia del ‘900. Il senso dell'operazione, a ogni modo, lentamente emerge, rivelandosi un'importante riflessione sul Tempo e sul passato, dove il protagonista si ritrova in un corpo giovane ma con la mente di un adulto, priva della spensieratezza giovanile.



Diaz – Don't Clean Up This Blood (2012) di Daniele Vicari



Un'idea coraggiosa che sin da subito si è dovuta scontrare con diversi ostacoli nella produzione (il film è stato in gran parte girato a Bucarest), un atto d'accusa e d'impegno civile importante che attraversa con cinica lucidità uno dei più grandi argomenti tabù dell'Italia d'inizio XXI secolo.



Simone Manciulli

Maximal Interjector
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