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Comic-Con@Home2020: Charlize Theron e il ruolo della donna nei film action nel panel dedicato all'attrice
Continua la programmazione del Comic-con@Home, evento di San Diego inaugurato in questo nuovo format a causa dell’emergenza sanitaria. Interessanti spunti arrivano dal panel dedicato alla carriera di Charlize Theron: l’attrice ha infatti condiviso alcuni suoi pensieri riguardo all’evoluzione della figura della donna nei film d’azione. 

L’attrice dimostra di avere una chiara consapevolezza anche di come siano mutati i gusti di un pubblico che si è sempre più appassionato a queste narrazioni che ruotato attorno a un’eroina: "Ora sappiamo che non possiamo più nasconderci dietro l'ignoranza. Il pubblico ama questi film. Amano il modo in cui adesso vengono portate avanti queste narrazioni con le donne al centro”.

Parlando invece del suo primo ruolo d’azione in The Italian Job (2003), l’attrice ci ha restituito l’immagine di un’esperienza non esente da problematiche. Attorno al film ruotava infatti una sbagliata percezione del ruolo che avrebbe dovuto avere un personaggio femminile all’interno di un film d’azione e questo disallineamento si è poi evidenziato anche in pre-produzione, arrivando a sovraccaricare l’attrice con piani di allenamento: “The Italian Job è stata una grande esperienza, nel senso che mi sono reso conto che c'erano ancora così tante idee sbagliate sulle donne nel genere. C'è stato anche un processo molto ingiusto. Ero l'unica donna accanto a un gruppo di ragazzi e ricordo che, quando vidi vividamente il programma della nostra pre-produzione, mi avevano programmato per sei settimane un allenamento più duro di qualsiasi altro uomo. È stato davvero offensivo. Ma è stata anche una cosa che mi ha stimolato un sacco".

Durante questi anni la Theron è riuscita a imporsi come una delle attrici di riferimento del genere action, arrivando a rubare la scena alle sue controparti maschili. L’attrice, nel recitare ruoli ad alto tasso di adrenalina, ha dimostrato di avere particolarmente a cuore la rappresentazione del genere femminile filtrata attraverso una complessità che in passato veniva negata: "Sono incuriosita dalla confusione di essere un essere umano, soprattutto una donna. Per me, quando parliamo di rappresentazione, non si tratta solo di rappresentazioni razziale o culturali, ma anche di rappresentazioni femminili. Ricordo vividamente l'assenza di donne in conflitto nel cinema. C'era un'arida paura di mettere una donna in circostanze nelle quali non avrebbe potuto brillare".

Interessanti anche le dichiarazioni dell’attrice riguardo al motore della sua creatività: la paura. "L'ho solo coperta, ma la verità è che in realtà tutto mi spaventa. Non saprei davvero come creare se non da uno spazio di paura. L'idea di entrare in un progetto e non aver paura mi farebbe davvero impazzire. Non mi sentirei davvero sbagliata, la mia creatività prospera davvero intorno alla mia paura...è questa la cosa che non mi fa smettere".

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