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David Cronenberg: "I film sono fatti per il sesso. I cinecomic sono asessuati"
David Cronenberg è tornato a parlare in un intervista rilasciata al Guardian. Il regista canadese, che ha diradato la sua presenza al cinema negli ultimi anni (il suo ultimo film, Maps to the Stars, è del 2014), è stato intervistato in occasione della sua partecipazione come attore al thriller canadese Disappearance at Clifton Hill.

Netflix, come si apprende dalla sue parole, ha rifiutato le sceneggiature di due episodi di una miniserie che il cineasta gli aveva sottoposto, e Cronenberg è ora in cerca di altri studi. Rimane aperta l'idea di un adattamento cinematografico del suo romanzo Divorati, ma nel frattempo sta preparando anche una sceneggiatura che definisce "molto personale". "Non importa se sei in Canada o meno, con il cinema indipendente è difficile fare un film. Più è strano, più otterrai resistenza. Si tratta di un processo lungo e difficile, anche al tempo dello streaming. Accumuli possibili investori, poi le persone perdono interesse, parli con Canal+ o un'altra emittente, aspetti e speri."

"Come ho detto a Venezia quando hanno proiettato la versione restaurata di Crash, se non dovessi fare un altro film per me va assolutamente bene. Ci sono rimasti male quando l’ho detto, ma è la verità. Se poi ottenessi il via libera per uno di quei progetti, tornerò a esserne ossessionato, mi ci tufferò a capofitto, come ho sempre fatto. Non percepisco più però la disperazione nel dover creare che sentivo quando ero giovane e cercavo di farmi un nome. Volevo che tutte le mie idee fossero sullo schermo, e ce l’ho fatta."

"Per me, i film sono sesso", aggiunge in un altro punto dell'ntervista. "I film sono fatti per il sesso, non c’è alcun dubbio". Cronenberg non si dichiara affezionato ai film sui supereroi del cinema mainstream americano, che reputa al contrario "completamente asessuati", mentre apprezza la tensione all'erotismo, che riconosce molto vicina al suo stile, di film come Raw di Julia Ducournau e Below Her Mouth di April Mullen . 

Oltre alla Mullen nomina anche il québécois Xavier Dolan e Denis Villeneuve come degni rappresentanti del cinema canadese, anche se sull'approdo di quest'ultimo nel cinema industriale statunitense avanza qualche perplessità in più. "Vedi un regista così peculiarmente québécois che fa dei film davvero molto belli e singolari, e poi viene immediatamente assorbito da Hollywood", dice Cronenberg. "Mi chiedo se questo sarà un indicatore per il futuro. Ti chiedi se registi come lui torneranno indietro e realizzeranno di nuovo un film decisamente québécois."

Alla domanda se pensa mai al suo corpo, lui che è stato il cantore cinematografico della nuova carne, Cronenberg risponde: "Tutto il tempo. Alla luce del fatto che ho 76 anni, non sono in pessime condizioni. Il mio peso non è mai stato migliore. Mi sono allenato costantemente negli ultimi due anni e ho imparato che in realtà puoi aumentare la massa muscolare quando sei più grande di età. Sono abbastanza contento del mio corpo, a dispetto del fatto che sta diventando più rugoso. Sono costantemente consapevole del corpo, le figure umane sono ciò che come cineasta immortali di più." 

Fonte: The Guardian 

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