News
Diario dal Far East Film Festival 26: Il racconto della terza giornata, con un particolare omaggio dal Giappone a Nanni Moretti e Totò
Il programma di venerdì 26 aprile ha visto al mattino l’esplosivo cult indonesiano 13 Bombs di Angga Dwimas Sasongko, ma l'action è stato protagonista anche della proiezione serale con 12.12: The Day, potentissimo racconto del golpe militare sudcoreano del 12 dicembre 1979. Non che il cinese Moscow Mission di Herman Yau fosse da meno: un tripudio di adrenalina che avvolge tutta la gironata e che si è legato anche alla commedia in Rob N Roll di Albert Mak. 

MOSCOW MISSION. Il film segna un'evoluzione per il regista Herman Yau, da film a budget medio-basso a blockbuster d'azione di successo. Liberamente ispirato alle rapine al treno transiberiano del 1993, il film segue la caccia a una gang criminale capeggiata da Miao Qingshan. Il poliziesco procedurale offre una trama densa e coinvolgente, con il detective Cui Zhenhai determinato a fermare la banda a tutti i costi. Le sequenze d'azione, curate da Yau e dal coreografo Nicky Li, sono ambiziose e spettacolari, spaziando da inseguimenti mozzafiato a duelli feroci. Nonostante sia una produzione cinese, Yau ha coinvolto i suoi collaboratori hongkonghesi abituali, dimostrando che l'industria cinematografica di Hong Kong conserva ancora le sue competenze e la sua rilevanza nel panorama internazionale.


13 BOMBS. Un instant cult il thriller indonesiano  che unendo la minaccia del terrorismo alla critica del capitalismo globale raggiunge nuove vette espressive per il cinema di genere del paese. Dopo un attacco a un convoglio di denaro, rivendicato da un misterioso leader mascherato chiamato Arok, l'agenzia nazionale contro il terrorismo si impegna nella caccia alle 13 bombe piazzate a Jakarta. La lotta contro il tempo è guidata dal team dell'ICTA, tra cui spiccano la riflessiva Karin e l'istintivo Emil. Le indagini svelano un tentativo di sovvertire l'ordine economico globale, collegato alle criptovalute, coinvolgendo involontariamente due geni informatici. Il regista Angga Dwimas Sasongko si conferma come figura di rottura, ambiziosa nel sollevare la qualità del cinema indonesiano di intrattenimento. Oltre alle sequenze d'azione impeccabili, il film invita alla riflessione su tematiche complesse, sfumando i confini tra bene e male. L'immagine finale interroga direttamente lo spettatore, lasciando aperto il giudizio sull'esito dell'epilogo.

VOICE. Il bianco e nero alternato al colore alla base di questo film antologico giapponese suddiviso in tre episodi che trattano il tema del trauma. La regista Mishima Yukiko, ispirata dalla sua esperienza personale di aggressione sessuale, crea un'opera che utilizza una varietà di strategie narrative per tessere insieme storie forti e coerenti. Dai laghi di Hokkaido alle isole al largo di Tokyo e alle strade di Osaka, i protagonisti intraprendono viaggi psichici solitari, rivelando ferite emotive irrimediabili. Attraverso interpretazioni intense e coinvolgenti, il film esplora il dolore, la colpa e la ricerca di redenzione. Voice offre un'immersione nell'oscurità dell'anima umana, ma lascia intravedere anche la possibilità della luce per coloro che riescono a superare il proprio passato. Con una regia sapiente e una serie di performance superlative, Mishima Yukiko offre un'opera cinematografica delicata e citazionista (in particolare l'omaggio va ai nostri Nanni Moretti e Totò!). 


12.12: THE DAY. L'opera offre uno sguardo coinvolgente sugli eventi che hanno portato al colpo di stato del dicembre 1979 in Corea del Sud. Basato su fatti storici, il film dipinge il ritratto di un paese sull'orlo di un grande cambiamento dopo l'assassinio del presidente Park Chung-hee. Al centro della trama c'è il generale Chun Doo-gwang, che pianifica di prendere il potere attraverso un colpo di stato. Il regista Kim Sung-soo crea una tensione avvincente che trasporta gli spettatori nella drammaticità degli eventi. Il film offre una riflessione profonda sulla responsabilità individuale e sulle conseguenze dei giochi di potere politico. Con interpretazioni vibranti, in particolare di Hwang Jung-min e Jung Woo-sung, il film cattura l'attenzione del pubblico e lo lascia con molto su cui riflettere sulla natura del potere e sulla necessità di proteggere la pace e la stabilità.

DISLOCATION. Tra i classici restaurati, segnaliamo Dislocation ovvero il secondo film scritto e diretto da Huang Jianxin. Si tratta di una commedia di fantascienza capace di offrire uno sguardo affascinante sulla Cina contemporanea degli anni '80. La trama ruota attorno a Zhao Shuxin, un dirigente aziendale costretto a partecipare a noiose riunioni che limitano il suo lavoro di ricerca scientifica. Esasperato dalla routine, decide di clonarsi per delegare le riunioni al suo clone robotico. Tuttavia, anche il clone inizia a provare la stessa noia e ribellione. Il film rappresenta una satira sulla burocrazia e il potere impersonale nella società cinese, offrendo al contempo una riflessione su temi esistenziali. Huang Jianxin presenta una visione moderna e stilizzata della Cina, sottolineando le scelte stilistiche avanguardistiche e la contemporaneità urbana. Sebbene Huang abbia successivamente diretto film mainstream di genere storico, il suo contributo al cinema d'autore cinese rimane unico e prezioso.


ROB N ROLL. Quella di Albert Mak è una commedia d'azione che mescola poliziesco e humor con una trama intricata e sorprendente. La storia segue due poliziotti, Ginger e Fisher, impegnati nella caccia a rapinatori che hanno compiuto due audaci colpi ai cambiavalute. Quando uno dei rapinatori lascia accidentalmente il bottino in un taxi, comincia una frenetica corsa al tesoro tra vari personaggi, inclusi il proprietario del taxi, Robby, e il vedovo Mo Yung-fai. La commedia ruota intorno alle loro disavventure mentre cercano di ottenere il malloppo, coinvolgendo anche una rapina organizzata e altri intrighi. Il film offre un mix di azione, humor e dramma, con una piacevole interpretazione di Aaron Kwok nel ruolo del rapinatore eccentrico Mui Lam-tin. Con influenze dei celebri film della Milkyway Image, il film esplora temi di lealtà, onore e destino, offrendo un'esperienza coinvolgente e memorabile nel panorama del cinema poliziesco di Hong Kong.

Chiuderà la giornata tra pochi minuti la prima proiezione di mezzanotte: la storia di Death Whisperer è infatti diventata un fenomeno culturale nel 2015, dopo essere stata pubblicata in un forum del popolare blog thailandese pantip.com, dove ha ricevuto oltre 2.000 commenti ed è stata inoltrata 130.000 volte. Due anni dopo, uno scrittore che si firma Kritta l'ha trasformato in un romanzo e nel 2023 il regista Taweewat Wantha ha portato la storia sul grande schermo.

Tra i film di sabato 27 segnaliamo invece il thriller con sfondo i social media cinese Trending Topic, il dramma familiare sudcoreano A Normal Family e The Goldfinger, uno dei film più costosi mai realizzati a Hong Kong con protagonista Tony Leung, 

Vi diamo appuntamento a domani con il Diario dal Far East!

Andrea Valmori e Silvia Santinami 
Maximal Interjector
Browser non supportato.