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Horror contemporanei: i nostri preferiti dal 2010 a oggi
In occasione di Halloween abbiamo pensato a un articolo che facesse il punto sul cinema horror degli ultimi dodici anni, dal 2010 a oggi, scegliendo proprio dodici film - divisi in quattro categoria - consigliatissimi per una serata da brividi con un titolo tipico della contemporaneità.

Chi ha paura delle streghe?

E' davvero curioso e interessante che ben tre dei nostri 12 preferiti abbiano le streghe al centro del discorso: ancora oggi le fattucchiere, sotto varie forme, continuano ad affascinare e inquietare e diversi bravi cineasti lo sanno molto bene.
Pensiamo a Le streghe di Salem di Rob Zombie, che ha messo la sua potenza stilistica e narrativa al servizio di una storia che riprende addirittura il classico luogo dove è avvenuto uno dei più importanti processi per stregoneria di sempre.
Luca Guadagnino ha invece firmato il remake di Suspiria di Dario Argento per trasportalo in un contesto socio-politico più marcato, riuscendo allo stesso tempo a ripensare il grande film del maestro italiano e a costruire una visione capace di angosciare e intrattenere nel modo giusto.
La visione però probabilmente più curiosa e significativa è quella dello strepitoso esordio di Robert Eggers, The Witch, un vero e proprio "racconto di formazione di una strega" con alcune delle sequenze horror più incisive del nuovo millennio.



A qualcuno piace... classico

Citazioni, omaggi, riferimenti... anche il cinema horror contemporaneo è ricchissimo di pellicole che guardano al passato del genere, dialogando con i classici o con filoni d'altri tempi.
Dall'horror rurale di Midsommar di Ari Aster (che riprende alcune idee di The Wicker Man per costruire un vero e proprio incubo alla luce del sole) alle atmosfere anni Settanta de L'evocazione - The Conjuring di James Wan, i possibili titoli in questo campo sono davvero innumerevoli.
Menzione speciale anche per il riuscito L'uomo invisibile di Leigh Whannell, adattamento molto moderno del classico romanzo di H.G. Wells, già portato sul grande schermo nel 1933 da James Whale.



Per chi ha voglia di divertirsi

Spesso l'horror deve essere anche sinonimo di ironia e divertimento e in questo caso può venire subito in mente il neozelandese What We Do In the Shadows del futuro regista molto richiesto a Hollywood Taika Waititi: un mockumentary vampiresco che gioca di tante invenzioni leggere e geniali.
Dalla Nuova Zelanda passiamo anche al Giappone (da sempre fucina importante per gli horror) con il folle Zombie contro zombie, un prodotto meta-cinematografico che dovete correre a vedere se vi mancasse dalla lista.
L'ironia e il sarcasmo non mancano poi di certo a Quella casa nel bosco, altro meta-horror che gioca con l'universo dei reality show e con gli stereotipi classici del genere.



Per chi ha voglia di riflettere

L'horror è da sempre terreno di riflessioni, sia sul versante sociologico che politico, capace con le sue metafore di rappresentare al meglio tanti eventi della storia umana spesso meglio di chi cerca di farlo in maniera diretta.
It Follows di David Robert Mitchell guarda al cinema degli anni '70 e '80, ma portanto avanti spunti di enorme attualità sul tema delle paure del contagio e sulla necessità di avere rapporti sessuali per sentirsi "sani"...
Jordan Peele già in Scappa - Get Out aveva reso chiaro il suo desiderio di portare avanti ragionamenti non banali sul tema del razzismo, ad esempio, ma si è superato con Noi, film che fin dal titolo originale Us fa riferimento agli Stati Uniti (United States) e a tanti discorsi politici di enorme presa.
Infine, quanto è riuscito a scuore un lungometraggio che riprende il mito del vampiro trasportandolo nel mondo contemporaneo e ragionando sulla decadenza dell'essere umano in maniera straordinaria? Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmusch è riuscito a fare questo e... anche molto di più.

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