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Netflix: i titoli dello Studio Ghibli disponibili da marzo
Continua la carrellata, proposta da Netflix, di film prodotti dallo Studio Ghibli. Ecco quali sono i titoli che troveremo sulla nota piattaforma nel mese di marzo.



Nausicaä della Valle del vento (1984) di Hayao Miyazaki. Film che è considerato l’esordio della casa di produzione giapponese, fondata ufficialmente solo nel 1985. Fin da questo lungometraggio sono presenti tematiche e ossessioni che andranno poi a tratteggiare l’intera poetica del regista. Miyazaki si fa portavoce di messaggi pacifisti ed ecologisti andando a comporre un film che predica amore e rispetto, impreziosito dall’ottimo armamentario visivo dello Studio Ghibli.



Principessa Mononoke (1997) di Hayao Miyazaki. Con questo film il cineasta nipponico mette alla luce una delle sue opere più crude. Nonostante la violenza sia messa in evidenza, la morale pacifista ed ecologista resta presente e anzi, viene ulteriormente approfondita e sviscerata. La classica eroina forte e indipendente (topos ricorrente in Miyazaki) ha qui il volto di Mononoke, protagonista di un ottimo film d’avventura che fa dell’impianto visivo il proprio fiore all’occhiello.



I miei vicini Yamada (1999) di Isao Takahata. Film che si distingue per un tratto del disegno più orientato all’essenzialità, l’intento infatti è quello di ricreare piccole e deliziose finestre comiche. I ritmi comici del quotidiano sono impregnati di una profonda valenza intimista e lo spettatore non può che sentirsi vicino alla famiglia Yamada e alle loro disavventure.



La città incantata (2001) di Hayao Miyazaki. Impressionante affresco che affonda le proprie radici della tradizione folkloristica giapponese e che, allo stesso tempo, incasella un enorme numero di riferimenti anche alla cultura occidentale (evidente dalle suggestioni visive che rimandano ad Alice nel paese delle meraviglie o Il mago di Oz). I personaggi divenuti ormai iconici sono innumerevoli: dagli spiritelli del carbone al divoratore compulsivo e “senza volto”. Forse il più celebre film prodotto dallo Studio Ghibli, premiato con un Oscar al miglior film d’animazione e l’Orso d’oro al Festival di Berlino.



La ricompensa del gatto (2002) di Hiroyuki Morita. Esordio alla regia per Morita che mette in scena un’opera infantile e dallo stile poco armonico. Un’opera che, seppur godibile, non si prende troppo sul serio e che non aspira a comunicare messaggi rivoluzionari.



Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento (2010) di Hiromasa Yonebayashi. Film che muove una critica al consumismo, andando invece a celebrare la natura. Una storia d’amore pura, tanto struggente proprio a causa della sua impossibilità.



La storia della Principessa Splendente
(2013)
di Isao Takahata. Delicata poesia in bilico tra fiaba e sguardo storico sul Giappone delle geishe e dell’aristocrazia feudale. L’opera è impreziosita dal tratto acquerellato che riprende la tradizione artistica nipponica in grado di restituirci un iconografico affresco di un Paese affascinante ma pieno di contraddizioni.

Simone Manciulli 
Maximal Interjector
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