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Non solo Tenet: 10 film per tornare a viaggiare nel tempo
Il tema dei viaggi temporali è sempre stato un tòpos della narrativa, sia letteraria che audiovisiva, molto amato. Negli ultimi mesi viene facile riportare alla mente al recentissimo Tenet, diretto da Christopher Nolan, pellicola in cui il regista britannico si è divertito ad adattare il concetto di palindromo alla narrazione cinematografica. Non solo grande schermo ma anche serialità televisiva, pensando all’acclamata serie tedesca Dark di Netflix, di recentissima conclusione: per tre stagioni chi l'ha vista si è sbizzarrito a ipotizzare e immaginare parentele generate da intricati intrecci temporali. Ma tutta la storia della settima arte è costellata da pellicole che, ciascuna a suo modo, ruotano attorno ai viaggi temporali. Andiamo quindi a proporvi una carrellata di film in cui il tempo, e le strane leggi che lo regolano, giocano un ruolo principale.

Il pianeta delle scimmie (1968) diretto da Franklin J. Schaffner. Geniale esempio di fanta-avventura non priva di risvolti inquietanti, è un cupo apologo sull'incapacità dell'uomo di gestire le scoperte scientifiche e sulla sua naturale propensione alla segregazione e alla violenza. In questo caso il viaggio temporale è rivolto verso il futuro e insinua il dubbio che il progresso non sempre faccia rima con pace e benessere.



Terminator
(1984) e Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991) diretti da James Cameron. Una violenta e cupa riflessione sul futuro prossimo venturo, sul rapporto tra uomo e macchina, sul progresso tecnologico deviato, che mescola inseguimenti all'ultimo respiro, eccessi fumettistici, azione, sangue, tessuti lacerati e acciaio. Invenzioni a non finire all'interno di un apparato estetico visionario e aggressivo, che porta con sé i prodromi di gran parte del body horror anni '80.



Trilogia di Ritorno al futuro: impossibile non citare i tre cult per eccellenza sui viaggi nel tempo girati da Robert Zemeckis. Film che regalano la consacrazione hollywoodiana al regista e che, facendo leva sull'immaginario dei viaggi nel tempo, coniugano alla perfezione azione, avventura e divertimento.



Ricomincio da capo (1993) diretto da Harold Ramis. Pellicola che si lascia vedere e rivedere, come l'eterno, stesso giorno vissuto dal protagonista, senza mai stancare. La riflessione sul tempo che (non) scorre induce malinconiche quanto umane riflessioni e Bill Murray, con la sua espressione stralunata e vagamente annoiata, è perfetto per la parte, con il ripetersi ossessivo di I've got you babe di Sonny e Cher a scandire i suoi risvegli (un brano destinato a rimanere nella mente dello spettatore).



L’esercito delle 12 scimmie (1995) diretto da Terry Gilliam. Angosciante esempio di fantascienza filosofica e perfetta incarnazione delle paranoie da “pre-Millennium Bug”. Realtà e finzione si confondono, lasciando lo spettatore in dubbio fino alla fine se credere o no alle parole del personaggio interpretato da Bruce Willis, un detenuto che è stato mandato indietro nel tempo per impedire lo scoppio di un’epidemia.



Donnie Darko (2001) diretto da Richard Kelly. Vero e proprio cult generazionale che prende a modello David Lynch, la cultura pop e alcune teorie di fisica quantistica, mescolando il tutto con sorprendente e livido nichilismo e con la sfrontatezza che solo un'opera manifesto può avere, con un occhio chiaramente rivolto alla concretezza delle mutazioni sociali, al corso e alle pieghe della Storia. Il concetto di tempo e i princìpi che ne dettano le regole sono qui affrontati accostandosi a un altro tòpos del genere: quello degli universi paralleli.



Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004) diretto da Alfonso Cuarón. Capitolo che segna una vera e propria svolta nell’universo del maghetto più conosciuto al mondo: le vicende iniziano a complicarsi, i protagonisti stanno crescendo e vengono messi di fronte all'ambiguità del male e alla distorsione della verità, arrivando anche a dover lottare contro il tempo (letteralmente) per salvare gli amici.



Midnight in Paris (2011) diretto da Woody Allen. Film che esalta il romanticismo fuori dal tempo di una Parigi poetica e affascinante, specchio dell'anima del protagonista interpretato da Owen Wilson. Film che, proprio come il suo personaggio principale, affronta il viaggio nel tempo come se fosse un sogno a occhi aperti, totalmente avulso da teorie fantascientifiche, e che, grazie alla magia dell’immaginazione, ci regala delle bellissime le incursioni negli anni '20 (con l'incredulo protagonista a contatto con figure come Francis Scott Fitzgerald, Cole Porter, Luis Buñuel, Salvador Dalì, Man Ray e Pablo Picasso) e nella Belle Époque (in cui compaiono Toulouse-Lautrec, Degas e Gauguin).



Questione di tempo (2013) diretto da Richard Curtis. Film che snocciola la tematica temporale facendo ricorso alla semplice magia, allontanandosi quindi da spiegazioni fantascientifiche e dalla pretesa di risultare verosimile. Il peso della responsabilità, la difficoltà di prendere decisioni importanti che possono influire sul proprio futuro e il richiamo dell'amore sono le tematiche protagoniste, capaci di offrire diversi spunti di riflessione: il rapporto padre-figlio, l'importanza di godersi il proprio tempo e la capacità di compiere le scelte con attenzione.



Interstellar (2014) diretto da Christopher Nolan. Al di là dell’effettiva riuscita di questo excursus dell’autore britannico nel cinema di fantascienza, è interessante notare come l’attaccamento a una sorta di realismo del regista si evidenzi anche in un film come questo. Il concetto di viaggio nel tempo perde qui il suo lato fantastico per accostarsi al tema della gravità e all’effetto che essa può generare sulla materia.



Simone Manciulli
Maximal Interjector
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