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Batman al cinema: viaggio al termine della notte dagli anni '60 a Christopher Nolan
Nato dalla penna di Bob Kane e Bill Finger nel 1939, Batman si è subito imposto come uno degli eroi più affascinanti e iconici della Dc Comics. Un personaggio che nel corso degli anni si è evoluto, passando da eroe in aiuto della polizia che si muoveva alla luce del giorno ad anti-eroe dark tormentato: in tal senso, la mano di Frank Miller è stata fondamentale, scrivendo opere come Il ritorno del Cavaliere Oscuro e Batman: Anno Uno.  Non sono naturalmente tardate le trasposizioni cinematografiche e televisive: indimenticabile la serie tv con protagonista Adam West, andata in onda dal 1966 e caratterizzata da inserti onomatopeici per richiamare le pagine del fumetto, dalla quale è stato poi tratto il primo lungometraggio sull’Uomo Pipistrello.

L’opera di Miller ha poi influenzato registi come Tim Burton – che ne ha realizzato  due film estremamente intrisi della sua poetica, con protagonista Michael Keaton – e Christopher Nolan, che ha scelto Christian Bale per vestire i panni di Bruce Wayne. Tra i due sono poi arrivati i film meno riusciti di Joel Schumacher, ma soprattutto la serie animata creata da Bruce Timm, vero e proprio gioiello di animazione per il piccolo schermo. Negli ultimi anni è stato Ben Affleck a indossare il costume di Batman, ispirato in maniera quasi mimentica a quello di Miller. In attesa di vedere all’opera Robert Pattinson in The Batman di Matt Reeves, ecco la classifica dei film su Batman, dal peggiore al migliore:

8) Batman & Robin (Joel Schumacher, 1997)


Dopo il successo commerciale di Batman Forever, Joel Schumacher torna a dirigere un film sul Cavaliere Oscuro, azzerando i pregi del film precedente e accentuandone i difetti. Val Kilmer cede il ruolo di Bruce Wayne a George Clooney, e Schmacher decide di inserire anche la figura di Robin e Batgirl, aggiungendo di fatto troppa carne al fuoco. Un film involontariamente grottesco, dove a salvarsi sono solo due villain su tre: intrigante e splendida la Poison Ivy di Uma Thurman, credibile il tormentato Mr. Freeze di Arnold Schwarzenegger, ridicolo e quasi offensivo Bane. Un intreccio banale e un'ambientazione ulteriormente eccessiva non aiutano nella visione. Disastroso sotto quasi ogni punto di vista.

7) Batman Forever (Joel Schumacher, 1995)


Raccogliere l'eredità lasciata da Tim Burton non era semplice e per questo è apprezzabile la scelta di Schumacher di provare a cambiare immaginario, a partire dalla stessa Gotham, pur mantenendo alcuni degli interpreti dei film precedenti. Purtroppo il film è una grande occasione sprecata, perché alcune soluzioni visive risultano sicuramente interessanti e la trama cerca di scavare ben oltre la semplice avventura di un supereroe, ma senza riuscirci fino in fondo. Val Kilmer è fuori ruolo sia come Bruce Wayne che come Batman, mentre non si può dire lo stesso di Tommy Lee Jones e Jim Carrey, rispettivamente un crudele e dilaniato Due Facce e un esilarante, geniale e vendicativo Enigmista. 

6) Batman Begins (Christopher Nolan, 2005)


Dopo il disastro firmato Joel Schumacher, Christopher Nolan dà nuova linfa vitale al personaggio di Batman con un reboot che vuole indagare le origini del personaggio, senza partire dall'infanzia e dall'evento traumatico della morte dei genitori, piuttosto da ciò che ha permesso a Bruce Wayne di trasformarsi in un eroe al servizio della città. La scelta di Christian Bale come protagonista si rivela perfetta e la trama, seppur con qualche passaggio eccessivamente macchinoso, prova a smarcarsi dal semplice superhero movie per indagare a fondo il tema della paura, grazie a personaggi come Ra's Al Ghul (Liam Neeson) e lo Spaventapasseri (Cillian Murphy).

5) Batman (Leslie H. Martinson, 1966)


Film nato sull'onda del successo della fortunatissima serie tv con protagonista Adam West. Una pellicola che segue il ritmo e lo stile mostrato sul piccolo schermo, più vicino a una commedia che ai successivi e cupi film con protagonista Batman: volutamente eccessiva e pop, con soluzioni visive onomatopeiche prese direttamente dai fumetti. Un'opera in cui sono presenti tutti i villain della serie tv, tra i quali naturalmente spicca il Joker di Cesar Romero. «Certi giorni non riesci a liberarti di una bomba».

4) Il cavaliere oscuro – Il ritorno (Christopher Nolan, 2012)


Capitolo conclusivo della trilogia di Christopher Nolan, che decide di prendere spunto dall'arco narrativo di Knightfall (omaggiando anche esplicitamente l'iconico momento in cui Bane spezza la schiena di Batman) riportando il villain - interpretato da Tom Hardy - a una trasposizione dignitosa, anche se non ancora all'altezza dell'originale. Moltissimi i personaggi inseriti, tra cui Selina Kyle/Catwoman (Anne Hathaway) che torna ad una versione più aderente alle sue origini di ladra, rispetto a quanto mostrato da Tim Burton. Tra sequenze visivamente strepitose e qualche lungaggine di troppo, il film cerca di analizzare il tema della crisi (in senso lato) e della rinascita, portando a compimento un dialogo che si sente sin dal primo capitolo della trilogia: «Perché cadiamo, signor Wayne?» «Per imparare a rimetterci in piedi».

3) Batman (Tim Burton, 1989)


Tim Burton porta a Gotham la sua poetica dark e malinconica, traducendo nei personaggi di Batman (Michael Keaton) e Joker (Jack Nicholson) – due volti della stessa medaglia, per certi versi – il suo malinconico e visionario sguardo dark sul mondo. Le origini del personaggio sono narrate attraverso brevi e significativi flashback, coi quali Burton si prende anche diverse libertà rispetto all’opera a fumetti, declinando l’avventura in maniera personale e, per questo, efficace. La colonna sonora originale, firmata da Danny Elfman è strepitosa, come notevoli sono i pezzi di Prince scritti apposta per la pellicola: su tutti Partyman, che accompagna l'iconica sequenza all'interno del museo. 

2) Batman – Il ritorno (Tim Burton, 1992)

 

Il freak show di Tim Burton, che per la prima volta dirige un sequel di un suo film, si arricchisce con altri due personaggi fondamentali nelle avventure del Cavaliere Oscuro: Pinguino e Catwoman. Ma Oswald Cobblepot (Danny DeVito) non è tra i capi della malavita di Gotham, come Selina Kyle (Michelle Pfeiffer) non è una ladra professionista: entrambi, invece, sono delle creature tra l’umano e l’animalesco, come Batman del resto. Un’opera in cui il concetto di maschera è evidenziato in maniera efficace, in particolar modo nella splendida sequenza del ballo: in tal senso è interessante notare come l’unico vero mostro sia l’essere umano, colui che la maschera non la porta. Ambientato in un’avvolgente e malinconica atmosfera natalizia che contrappone il candore della neve all’oscurità dei tre protagonisti, il film porta ad una riflessione forte sulla diversità e sull’esclusione, riuscendo addirittura a migliorare il risultato ottenuto pochi anni prima.

1) Il cavaliere oscuro (Christopher Nolan, 2008)

 

Christopher Nolan riscrive le regole del cinecomic, dopo aver messo le basi della trilogia con Batman Begins. Nel secondo capitolo della trilogia, improntato sul tema della follia (dopo aver affrontato la paura nel precedente), Batman/Bruce Wayne si trova a lottare contro il suo avversario più celebre, Joker, interpretato da un Heath Ledger giustamente premiato con un Oscar, purtroppo postumo. Al di là della sua inquietante e strepitosa performance, è il respiro del film ad essere davvero più ampio e solido, fondato su un ritmo narrativo serrato e su una sceneggiatura capace di spaziare e andare ben al di là di un classico film sui supereroi: paura, scelte, giustizia e caos declinati in una Gotham quanto mai realistica.

Lorenzo Bianchi
Maximal Interjector
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