Da sempre l'industria cinematografica viene considerata una "macchina dei sogni" dai più. Oggi abbiamo la conferma che, quantomeno, il sogno personale di Yalitza Aparicio sta proseguendo a vele spiegate.
L'attrice messicana era un'insegnante della scuola primaria fino a tre anni fa, quando Alfonso Cuarón l'ha strappata all'anonimato per assegnarle il ruolo della protagonista nel suo ultimo, pluripremiato, film: Roma. Sembrava già la realizzazione di una favola, poi è arrivata anche la storica candidatura al premio Oscar come miglior attrice protagonista: la seconda per un'attrice messicana (Salma Hayek venne candidata nel 2002 per la sua performance in Frida) e la prima in assoluto per un'indigena.
Ebbene, Aparicio ancora non aveva dato un seguito alla sua neonata carriera cinematografica.
Fino ad oggi. Il sito messicano El Universal, infatti, conferma la partecipazione dell'attrice al film Presences in veste di protagonista. Si tratta di un horror diretto da Luis Mandoki. Il co-protagonista del film è Damián Alcázar, celebre attore messicano.
Il film "racconta la storia di un uomo che perde la moglie e va a rifugiarsi in una capanna nel bosco, dove succedono cose strane", stando a quanto afferma El Universal. La produzione a Tlalpujahua dovrebbe durare un mese.
Mentre Presences diventa il primo film in cui Aparicio si cimenta dopo Roma, l'attrice è rimasta comunque impegnata negli ultimi due anni, sostenendo gli sforzi della comunità cinematografica indigena in Messico. Come ha riportato IndieWire la scorsa estate, "Aparicio è diventata una delle più importanti attiviste del paese per i suoi popoli storicamente emarginati".
Fra le altre attività, ha collaborato a progetti come Cine Too per contribuire ad estendere l'accesso al cinema alle comunità emarginate. Cine Too è un cinema con uno schermo da 75 posti a Guelatao de Juárez, Oaxaca, che serve come centro educativo per la prossima generazione di registi indigeni. "È importante salvare questi spazi perché raggiungono luoghi dove le arti spesso non sono accessibili", ha dichiarato l'attrice a IndieWire. "Vengo da una comunità dove non c'è un cinema, e di conseguenza la popolazione, specialmente i bambini che crescono in quelle comunità, ha meno interesse per le arti cinematografiche. Cine Too ha la possibilità di raggiungere questi bambini e fornire un'opportunità per instillare in loro la passione per il cinema e insegnare loro questa forma d'arte".
Aparicio ha poi aggiunto: "Il mio obiettivo nella mia carriera è quello di dare visibilità a tutti noi che siamo stati tenuti all'oscuro per così tanto tempo. I progetti di recitazione a cui sto lavorando procedono lentamente perché sto mettendo tutto il mio impegno per non essere etichettata a causa del mio aspetto. Ci sono molte persone che hanno la possibilità di aiutare a cambiare le cose. Ne abbiamo abbastanza di persone che vengono classificate in certi ruoli o personaggi in base al colore della loro pelle. Abbiamo un lavoro complicato, perché queste cose non possono essere cambiate da un giorno all'altro, ma speriamo di poter mostrare alla gente che gli unici limiti sono dentro di noi".
"Ovunque andrò, rappresenterò sempre con orgoglio le nostre comunità indigene", ha concluso l'attrice. "Sono consapevole che ogni passo che faccio può aprire le porte a qualcun altro e allo stesso tempo è un'opportunità per la società di capire che ne facciamo parte e che siamo qui".
Fonte: IndieWire