
Anchorman 2 – Fotti la notizia
Anchorman 2: The Legend Continues
Durata
120
Formato
Regista
A sette anni dagli eventi del primo film, i giornalisti Ron Burgundy (Will Ferrell) e Veronica Corningstone (Christina Applegate) si sono sposati e hanno un figlio. Il loro sembra un idillio perfetto ma l'imprevisto è dietro l'angolo: Veronica viene promossa come capo-reporter mentre Ron viene licenziato. Per riscattarsi, ricontatterà i vecchi amici e verrà assunto dalla GNN, nuova emittente nazionale che trasmette notizie 24 ore al giorno.
A nove anni da Anchorman – La leggenda di Ron Burgndy, arriva il seguito: questa volta il film è ambientato negli anni '80 e pare avere qualche idea in più del predecessore. Accanto al registro comico, non sempre centrato e basato su un tipo di umorismo mai troppo originale, ci sono anche ambizioni più elevate. Si tenta infatti di introdurre una critica al pubblico televisivo, più interessato a telegiornali che lo assecondano (spettacolarizzando il reale) piuttosto che alla vera informazione, accanto a un discorso sull'etica giornalistica e sulla priorità di dire la verità invece che cercare solo ascolti alti. Purtroppo il tutto resta a un livello superficiale e il film finisce per risultare vittima di battute e gag stantie che a fatica strappano un sorriso forzato: è comunque un piccolo passo avanti rispetto al vuoto del lungometraggio precedente.
A nove anni da Anchorman – La leggenda di Ron Burgndy, arriva il seguito: questa volta il film è ambientato negli anni '80 e pare avere qualche idea in più del predecessore. Accanto al registro comico, non sempre centrato e basato su un tipo di umorismo mai troppo originale, ci sono anche ambizioni più elevate. Si tenta infatti di introdurre una critica al pubblico televisivo, più interessato a telegiornali che lo assecondano (spettacolarizzando il reale) piuttosto che alla vera informazione, accanto a un discorso sull'etica giornalistica e sulla priorità di dire la verità invece che cercare solo ascolti alti. Purtroppo il tutto resta a un livello superficiale e il film finisce per risultare vittima di battute e gag stantie che a fatica strappano un sorriso forzato: è comunque un piccolo passo avanti rispetto al vuoto del lungometraggio precedente.