Lucky Luke
Durata
92
Formato
Regista
A Daisy Town, un classico paesino del Far West, lo sceriffo Lucky Luke (Terence Hill), velocissimo pistolero accompagnato dal suo fido cavallo parlante (doppiato da Roger Miller), è riuscito a stabilire pace e tranquillità. A minacciare la quiete però, arriva la banda degli impacciati fratelli Dalton (Ron Carey, Dominic Barto e Bo Greigh).
Tratto dalla serie a fumetti creata da Morris e René Goscinny, Lucky Luke nasce come episodio pilota di una serie televisiva di otto puntate. Terence Hill firma la sua seconda regia dopo il deludente esordio Don Camillo (1984), ma anche in questo caso il risultato non è positivo. Le trovate migliori di questo western, nel complesso piatto e poco originale (come il cavallo-filosofo Jolly Jumper o la buffa caratterizzazione della banda dei fratelli Dalton), sono da attribuire alle intuizioni già contenute nelle strisce a fumetti. Il contributo di Terence Hill, che continua ostinatamente a riproporre le situazioni comiche che l'hanno reso celebre, si limita alle (inutili) scazzottate che, alla lunga, persa la freschezza dei tempi di Trinità e Bambino, finiscono per annoiare. Lucky Luke si trascina a stento per tutta la sua durata senza mai far sorridere lo spettatore ma, al contrario, mettendone a dura prova la pazienza.
Tratto dalla serie a fumetti creata da Morris e René Goscinny, Lucky Luke nasce come episodio pilota di una serie televisiva di otto puntate. Terence Hill firma la sua seconda regia dopo il deludente esordio Don Camillo (1984), ma anche in questo caso il risultato non è positivo. Le trovate migliori di questo western, nel complesso piatto e poco originale (come il cavallo-filosofo Jolly Jumper o la buffa caratterizzazione della banda dei fratelli Dalton), sono da attribuire alle intuizioni già contenute nelle strisce a fumetti. Il contributo di Terence Hill, che continua ostinatamente a riproporre le situazioni comiche che l'hanno reso celebre, si limita alle (inutili) scazzottate che, alla lunga, persa la freschezza dei tempi di Trinità e Bambino, finiscono per annoiare. Lucky Luke si trascina a stento per tutta la sua durata senza mai far sorridere lo spettatore ma, al contrario, mettendone a dura prova la pazienza.