Bastardi a mano armata
Durata
100
Formato
Regista
Sergio (Marco Bocci), ex galeotto, è uscito in anticipo dalla prigione algerina dove era detenuto grazie all’aiuto di un misterioso individuo. In cambio dovrà recuperare preziosi documenti che si presume nascosti all’interno di una villa privata. In quella stessa casa vivono i pacifici Michele (Peppino Mazzotta) assieme alla moglie (Maria Fernanda Cândido) e la figlia adolescente e ribelle (Amanda Campana). L’irruzione armata di Sergio porterà alla luce pericolosi segreti e un antico vento di vendetta che metteranno a repentaglio la vita di tutti.
Secondo lungometraggio per il regista e produttore Gabriele Albanesi. L’inizio è intrigante, ma il film poi si perde presto: le atmosfere ci sono benché a mancare sembra essere stato il tempo per concepire e porre in scena un dramma tra vite complicate e vite vendute. Tecnica di ripresa discreta, ma i personaggi finiscono impantanati tra stereotipi di genere. Eventi perlopiù credibili ma si sbatte contro improvvise accelerazioni, forzature e poco giustificabili scelte (come l’esecuzione dei due ospiti) che alla lunga sminuiscono l’opera a livello di puntata di chiusura di una serie televisiva. Bocci, Mazzotta e Cerlino sono una forza della natura, ma la compagine femminile segue a ruota.
Secondo lungometraggio per il regista e produttore Gabriele Albanesi. L’inizio è intrigante, ma il film poi si perde presto: le atmosfere ci sono benché a mancare sembra essere stato il tempo per concepire e porre in scena un dramma tra vite complicate e vite vendute. Tecnica di ripresa discreta, ma i personaggi finiscono impantanati tra stereotipi di genere. Eventi perlopiù credibili ma si sbatte contro improvvise accelerazioni, forzature e poco giustificabili scelte (come l’esecuzione dei due ospiti) che alla lunga sminuiscono l’opera a livello di puntata di chiusura di una serie televisiva. Bocci, Mazzotta e Cerlino sono una forza della natura, ma la compagine femminile segue a ruota.