Boys Don't Cry
Boys Don't Cry
Premi Principali
Golden Globe alla miglior attrice in un film drammatico 2000
Oscar alla miglior attrice protagonista 2000
Durata
118
Formato
Regista
Nebraska, anni Novanta. Trasferitosi da Lincoln a Falls City, il giovane Brandon Teena (Hilary Swank) si inserisce al meglio tra gli abitanti, stringendo amicizia con gli ambigui John Lotter (Peter Sarsgaard) e Tom Nissen (Brendan Sexton III) e innamorandosi di Lana (Chloë Sevigny). Un tragico segreto, ben presto svelato, scatenerà la tragedia.
Tratto dalla vera storia di Brandon Teena, transgender nato come Teena Brandon, un dramma diretto da Kimberly Peirce (anche sceneggiatrice con Andy Bienen). Con uno stile asciutto e senza fronzoli, la regista mira a stigmatizzare la totale chiusura nei confronti del diverso, dell'anomalia che, una volta scoperta, turba la sonnolenta e bigotta quotidianità di provincia; e l'esplosione di una violenza belluina ben metaforizza le contraddizioni di una società pronta a condannare ed escludere senza pietà. Climax crescente di tensione e caratterizzazioni ben approfondite (a partire dal personaggio principale, interpretato in maniera strepitosa da una Hilary Swank in stato di grazia e vincitrice di un meritatissimo Oscar come miglior attrice protagonista), anche se il ritmo (a tratti discontinuo) tradisce qualche cedimento, soprattutto a causa di alcune evitabili lungaggini narrative; in ogni caso, un esordio sentito, disturbante e coraggioso nell'affrontare una tematica di non facile rappresentazione. Musiche di Nathan Larson, fotografia di Jim Denault.
Tratto dalla vera storia di Brandon Teena, transgender nato come Teena Brandon, un dramma diretto da Kimberly Peirce (anche sceneggiatrice con Andy Bienen). Con uno stile asciutto e senza fronzoli, la regista mira a stigmatizzare la totale chiusura nei confronti del diverso, dell'anomalia che, una volta scoperta, turba la sonnolenta e bigotta quotidianità di provincia; e l'esplosione di una violenza belluina ben metaforizza le contraddizioni di una società pronta a condannare ed escludere senza pietà. Climax crescente di tensione e caratterizzazioni ben approfondite (a partire dal personaggio principale, interpretato in maniera strepitosa da una Hilary Swank in stato di grazia e vincitrice di un meritatissimo Oscar come miglior attrice protagonista), anche se il ritmo (a tratti discontinuo) tradisce qualche cedimento, soprattutto a causa di alcune evitabili lungaggini narrative; in ogni caso, un esordio sentito, disturbante e coraggioso nell'affrontare una tematica di non facile rappresentazione. Musiche di Nathan Larson, fotografia di Jim Denault.