Valacchia, 1835. Un uomo (Teodor Corban) parte, insieme a suo figlio (Mihai Comanoiu), alla ricerca di uno schiavo zingaro scappato dal suo padrone. Lo troveranno, ma portare a termine la missione sarà meno semplice del previsto.

Pellicola decisamente curiosa, Aferim! racconta di un passato contraddistinto da leggi vetuste e da rigide gerarchie. Tale mondo feudale, però, per tanti versi ricorda gli anni in cui stiamo vivendo e le riflessioni del regista (sul razzismo in primis, ma anche sull'intolleranza religiosa e sul rapporto marito e moglie) risultano attuali e indirizzate proprio alla realtà odierna. I personaggi sono descritti con cura, così come il paesaggio, ripreso da un notevole bianco e nero capace di renderlo il vero protagonista del film. Confezione più che discreta, ma i limiti stanno in un andamento eccessivamente ridondante e in una parte centrale vittima di troppi cali di ritmo. È un prodotto comunque suggestivo, ma si poteva fare di più. Radu Jude ha ottenuto un (non troppo meritato) Orso d'argento per la miglior regia al Festival di Berlino 2015, ex aequo con la polacca Malgorzata Szumowska (Body).
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