La brigata del diavolo

Seconda guerra mondiale. L'ostinazione del Tenente Colonnello degli Alleati Robert T. Frederick (William Holden) impedisce lo scioglimento di una compagnia, la brigata del titolo, composta da avanzi di galera statunitensi e impeccabili canadesi che dopo gli scontri interni iniziali riescono a fraternizzare. Tra lo scetticismo dei generali, il gruppo viene inviato in missioni pressoché suicide, dalle quali, come ovvio, esce vincitore.



La pellicola rientra in quella interminabile serie di film di guerra apologetici/propagandistici che hanno avuto una discreta fortuna negli anni '50 e '60. Un prodotto ruvido e artigianale dallo svolgimento più che scontato, capace di scorrere senza eccessivi intoppi narrativi pur tra una serie di banalità tipiche dei prodotti di genere di basso livello. Sembra quasi realizzato come piccolo antidoto alle contestazioni sulla guerra in Vietnam che imperversavano in quegli anni. L'unico merito è quello di non spiattellare quella morale pacifista che ha imperversato negli anni successivi. Ma è un po' poco. Nella realtà, l'unità speciale combattente comandata dal Tenente Colonnello Frederick fu la 1º Special Service Force, conosciuta come "I diavoli neri". Basato sull'omonimo libro (1966) dello scrittore Robert H. Adleman e dell'ex colonnello americano George Walton. Musiche di Alex North.