Los Angeles. Terrorista esperto in esplosivi nonché ex poliziotto della sezione artificieri, Howard Payne (Dennis Hopper) mette una bomba su un autobus di linea: l'ordigno salterà in aria nel caso in cui il mezzo dovesse scendere sotto alle 50 miglia orarie. Anche grazie all'aiuto dell'intraprendente Annie (Sandra Bullock), autista improvvisata, l'agente speciale Jack (Keanu Reeves), che già in passato aveva fronteggiato il temibile attentatore, riuscirà a sventare l'esplosiva minaccia.

«Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità» (F.T. Marinetti, Manifesto del futurismo, 1909). Notevole esordio dietro la macchina da presa per il direttore della fotografia olandese Jan de Bont (abituale collaboratore di Verhoeven), che ha ridefinito il concetto di pellicola adrenalinica sfruttando abilmente il tema della lotta contro il tempo e il senso di minaccia terroristica incombente (molto prima del trauma dell'11/9). Coraggio e fortuna si compenetrano all'interno di un cinema ipercinetico fondato sui concetti di velocità e pericolo, in cui la virtuosistica regia restituisce una idea di plastico movimento che si sviluppa secondo linee verticali (la sequenza d'apertura in ascensore) e orizzontali (il bus, l'epilogo in metropolitana). Nonostante tutto venga portato all'eccesso, come ad esempio le battute di spirito "all'americana", e le ingenuità nei dialoghi abbondino, rimane un'opera (ridondante e fumettistica) esemplare nel costruire un immaginario altamente spettacolare sulla base di un soggetto basico tutto giocato sull'effetto domino. Splendidamente scolpito nella tradizione degli eroi a stelle e strisce "che non devono chiedere mai", Keanu Reeves rappresenta un superuomo in grado di gestire con invidiabile disinvoltura le situazioni più incandescenti. L'accessoria presenza di Sandra Bullock inietta una consistente dose di ironia e romanticismo. Spassoso cameo di Glenn Plummer nei panni del malcapitato Maurice, che farà capolino anche nel dimenticabile sequel Speed 2 – Senza limiti (1997). Incalzante colonna sonora di Mark Mancina e competente fotografia di Andrzej Bartkowiak. Sui titoli di coda, Speed di Billy Idol. Due premi Oscar (miglior sonoro e miglior montaggio sonoro).
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