Chi l'ha vista morire?
Durata
95
Formato
Regista
A quattro anni di distanza dal misterioso omicidio di una bambina dai capelli rossi compiuto sulle alpi francesi, a Venezia un serial killer, con un insospettabile travestimento, inizia a uccidere innocenti fanciulle, sempre con i capelli rossi. Preoccupato per la vita della propria figlia Roberta (Nicoletta Elmi), lo scultore Franco Serpieri (George Lazenby) inizia a indagare, scoprendo l'inquietante retroscena di segreti e morbose ossessioni che si nasconde dietro alla catena di delitti.
Interessante thriller nostrano che riesce a cogliere il fascino sinistro di Venezia, sottolineandone la funerea decadenza attraverso scorci inusuali e suggestivi. Tra le calli si consuma un giallo perverso che ha il coraggio di scegliere come fulcro dell'intreccio gli omicidi di innocenti bambine e che trae forza dalle caratterizzazioni dei personaggi di contorno, tra cui spicca il misterioso mercante d'arte Serafian interpretato da Adolfo Celi. Atmosfera malsana e buoni presupposti per un thriller d'effetto perdono incisività quando le false piste per depistare lo spettatore diventano forzate. Il colpo di scena finale, ricco di tensione, rimane tuttavia disturbante. Belle le soggettive del maniaco, accompagnate dall'ossessiva partitura musicale di Ennio Morricone, diventata di culto. La piccola Nicolette Elmi, presenza sottilmente inquietante dalla chioma rossa e i grandi occhi azzurri, ha recitato in ruoli significativi anche in Profondo rosso (1975) di Dario Argento e Il medaglione insanguinato (1975) di Massimo Dallamano. Vietato ai minori di 18 anni.
Interessante thriller nostrano che riesce a cogliere il fascino sinistro di Venezia, sottolineandone la funerea decadenza attraverso scorci inusuali e suggestivi. Tra le calli si consuma un giallo perverso che ha il coraggio di scegliere come fulcro dell'intreccio gli omicidi di innocenti bambine e che trae forza dalle caratterizzazioni dei personaggi di contorno, tra cui spicca il misterioso mercante d'arte Serafian interpretato da Adolfo Celi. Atmosfera malsana e buoni presupposti per un thriller d'effetto perdono incisività quando le false piste per depistare lo spettatore diventano forzate. Il colpo di scena finale, ricco di tensione, rimane tuttavia disturbante. Belle le soggettive del maniaco, accompagnate dall'ossessiva partitura musicale di Ennio Morricone, diventata di culto. La piccola Nicolette Elmi, presenza sottilmente inquietante dalla chioma rossa e i grandi occhi azzurri, ha recitato in ruoli significativi anche in Profondo rosso (1975) di Dario Argento e Il medaglione insanguinato (1975) di Massimo Dallamano. Vietato ai minori di 18 anni.