Chronique d'un été
Chronique d'un été
Durata
85
Formato
Regista
Attrezzati di macchine da presa e microfono, i due registi francesi si aggirano per le strade della Parigi del 1961, chiedendo ai passanti delucidazioni sulla felicità.
Dopo il coraggioso Moi, un noir (1958), Jean Rouch, questa volta affiancato da Edgar Morin, torna a sperimentare con il linguaggio del documentario. I due autori lavorano contro una intera corrente che voleva il documentarista silenzioso e neutrale nell'osservare la realtà: i due cineasti, al contrario, la provocano e la stimolano perché spinti dalla volontà di addentrarsi nelle profondità di un preciso periodo storico. Chronique d'un été non è un semplice documento incentrato sugli aspetti sociali della Parigi degli anni Sessanta, ma è un film che riflette sul valore etico e oggettivo del documentarista. Non si tratta di una pellicola solamente interessata alla società a essa contemporanea, quanto piuttosto di un lavoro mirato a indagare l'essere umano a tutto tondo, davanti e dietro la macchina da presa, sincero e bugiardo allo stesso tempo. Da vedere.
Dopo il coraggioso Moi, un noir (1958), Jean Rouch, questa volta affiancato da Edgar Morin, torna a sperimentare con il linguaggio del documentario. I due autori lavorano contro una intera corrente che voleva il documentarista silenzioso e neutrale nell'osservare la realtà: i due cineasti, al contrario, la provocano e la stimolano perché spinti dalla volontà di addentrarsi nelle profondità di un preciso periodo storico. Chronique d'un été non è un semplice documento incentrato sugli aspetti sociali della Parigi degli anni Sessanta, ma è un film che riflette sul valore etico e oggettivo del documentarista. Non si tratta di una pellicola solamente interessata alla società a essa contemporanea, quanto piuttosto di un lavoro mirato a indagare l'essere umano a tutto tondo, davanti e dietro la macchina da presa, sincero e bugiardo allo stesso tempo. Da vedere.