Citizenfour
Citizenfour
Durata
114
Formato
Regista
La regista Laura Poitras riceve una misteriosa mail che la condurrà a scoprire scottanti verità sui sistemi di sorveglianza americani. La mail è firmata semplicemente “Citizenfour”, nome sotto il quale si nasconde un certo Edward Snowden.
È una vicenda a dir poco incredibile quella che sta alla base di questo importantissimo documentario: lo stesso Snowden, il più celebre whistleblower della storia americana, ha contattato la documentarista per iniziare a diffondere le informazioni sottratte alla NSA (National Security Agency), agenzia governativa americana per la quale lavorava come tecnico informatico. Nel 2013, Laura Poitras è stata così uno dei tre giornalisti (insieme a Glenn Greenwald ed Ewen MacAskill del Guardian) che a Hong Kong hanno incontrato, per primi, Edward Snowden, ascoltando la sua sconvolgente testimonianza. Dalla vicenda privata della regista, si passa così alle parole di Snowden e al resoconto di come NSA e CIA pratichino intercettazioni illegali delle comunicazioni private di cittadini, statunitensi e non. Questa è però soltanto una parte di un documentario che parla dell'America del post-11 settembre, dell'assenza di libertà e di come la privacy sia diventata sempre più un optional, non più un diritto. Grazie a una regia rigorosa e a una precisa scelta dei materiali, l'autrice ha dato vita a un documento angosciante, in cui le sensazioni paranoiche aumentano gradualmente dopo la comparsa di Snowden sullo schermo. Sembra una spy-story di pregevole fattura, ma invece è la realtà. Meritatamente premiato con l'Oscar di categoria.
È una vicenda a dir poco incredibile quella che sta alla base di questo importantissimo documentario: lo stesso Snowden, il più celebre whistleblower della storia americana, ha contattato la documentarista per iniziare a diffondere le informazioni sottratte alla NSA (National Security Agency), agenzia governativa americana per la quale lavorava come tecnico informatico. Nel 2013, Laura Poitras è stata così uno dei tre giornalisti (insieme a Glenn Greenwald ed Ewen MacAskill del Guardian) che a Hong Kong hanno incontrato, per primi, Edward Snowden, ascoltando la sua sconvolgente testimonianza. Dalla vicenda privata della regista, si passa così alle parole di Snowden e al resoconto di come NSA e CIA pratichino intercettazioni illegali delle comunicazioni private di cittadini, statunitensi e non. Questa è però soltanto una parte di un documentario che parla dell'America del post-11 settembre, dell'assenza di libertà e di come la privacy sia diventata sempre più un optional, non più un diritto. Grazie a una regia rigorosa e a una precisa scelta dei materiali, l'autrice ha dato vita a un documento angosciante, in cui le sensazioni paranoiche aumentano gradualmente dopo la comparsa di Snowden sullo schermo. Sembra una spy-story di pregevole fattura, ma invece è la realtà. Meritatamente premiato con l'Oscar di categoria.