Dafne (Carolina Raspanti) è una ragazza affetta dalla sindrome di Down, la cui vita cambia improvvisamente con la morte della madre. Dafne e suo padre dovranno così elaborare il lutto e provare a ricostruire il loro rapporto dopo una perdita tanto dolorosa.

È un film semplice ma dagli spunti grandi questo piccolo lungometraggio che più che raccontare la sindrome di Down è incentrato sul tema dei rapporti famigliari e di come questi possano cambiare improvvisamente. Il regista Federico Bondi ha tocco delicato e riesce a costruire un personaggio principale credibile e intenso, facendosi aiutare dall’attrice Carolina Raspanti che regala una prova esuberante al punto giusto. Il film parte bene e risulta sincero e incisivo il viaggio che padre e figlia compiono all’interno di questo lungometraggio, che potrebbe anche essere definito come un anomalo road-movie che non segue regole prestabilite. Peccato che Dafne tenda un po’ a sgonfiarsi col passare dei minuti e arrivi alla conclusione col fiato corto, non riuscendo a ritrovare del tutto il coinvolgimento che regalavano le battute iniziali. Da segnalare che il film è stato presentato nella sezione Panorama del Festival di Berlino.
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