Easy Riders, Raging Bulls: How the Sex, Drugs and Rock 'N' Roll Generation Saved Hollywood
Easy Riders, Raging Bulls: How the Sex, Drugs and Rock 'N' Roll Generation Saved Hollywood
Durata
119
Formato
Regista
Nella seconda metà degli anni '60 e nei primi anni '70 il cinema americano è travolto da due nuove generazioni di registi. Cineasti come Penn, Altman, Bogdanovich e, poco più tardi, Scorsese, Lucas e Spielberg cambieranno per sempre il volto del cinema a stelle e strisce.
Adattamento per il grande schermo in forma di documentario del corposo volume omonimo di Peter Biskind, zibaldone di storia del cinema americano dedicato agli autori della New Hollywood. Il periodo che il libro esplora in centinaia di pagine, nel film è condensato in poco meno di due ore. L'arco di tempo affrontato dal documentario copre il decennio che va da Gangster Story (1967) a Guerre stellari (1977). A causa del ritmo forsennato imposto alla narrazione e di una grande eterogeneità di materiali audiovisivi, il risultato complessivo, sebbene molto affascinante, risulta piuttosto convulso e frammentario. È senza dubbio esaltante scoprire aneddoti e curiosità su un periodo irripetibile per il cinema americano, specchio di profonde trasformazioni sociali e animato da personalità artistiche straordinarie. Risulta però evidente dallo sforzo di compressione percepibile nel documentario che, proprio per la loro complessità, molti dei registi citati avrebbero meritato un'analisi più approfondita. Alle interviste hanno partecipato anche autori, come Peter Bogdanovich, che avevano pubblicamente disprezzato il libro di Biskind.
Adattamento per il grande schermo in forma di documentario del corposo volume omonimo di Peter Biskind, zibaldone di storia del cinema americano dedicato agli autori della New Hollywood. Il periodo che il libro esplora in centinaia di pagine, nel film è condensato in poco meno di due ore. L'arco di tempo affrontato dal documentario copre il decennio che va da Gangster Story (1967) a Guerre stellari (1977). A causa del ritmo forsennato imposto alla narrazione e di una grande eterogeneità di materiali audiovisivi, il risultato complessivo, sebbene molto affascinante, risulta piuttosto convulso e frammentario. È senza dubbio esaltante scoprire aneddoti e curiosità su un periodo irripetibile per il cinema americano, specchio di profonde trasformazioni sociali e animato da personalità artistiche straordinarie. Risulta però evidente dallo sforzo di compressione percepibile nel documentario che, proprio per la loro complessità, molti dei registi citati avrebbero meritato un'analisi più approfondita. Alle interviste hanno partecipato anche autori, come Peter Bogdanovich, che avevano pubblicamente disprezzato il libro di Biskind.