Fermo con le mani
Durata
73
Formato
Regista
Totò di Torretota (Totò) è un vagabondo sempre alla ricerca di espedienti per sopperire alla fame, che si invaghisce di una cantante scatenando la gelosia dell'amico della donna. Ne succederanno di tutti i colori, sino a una classica agnizione finale.
È un Totò ancora acerbo, qui al debutto cinematografico, troppo debitore (nel fisico, nel trucco e in alcune gag) a Chaplin e Petrolini. Siamo lontani da una compiutezza narrativa; il film, traghettando al cinema lo stile della rivista, è soprattutto un caricatore di gag che soffrono di un andamento qualitativamente discontinuo, nonostante siano evidenti in nuce le doti del comico. Sono già presenti, infatti, alcuni dei suoi futuri cavalli di battaglia, dalla direzione dell'orchestra al travestitismo.
È un Totò ancora acerbo, qui al debutto cinematografico, troppo debitore (nel fisico, nel trucco e in alcune gag) a Chaplin e Petrolini. Siamo lontani da una compiutezza narrativa; il film, traghettando al cinema lo stile della rivista, è soprattutto un caricatore di gag che soffrono di un andamento qualitativamente discontinuo, nonostante siano evidenti in nuce le doti del comico. Sono già presenti, infatti, alcuni dei suoi futuri cavalli di battaglia, dalla direzione dell'orchestra al travestitismo.