Durante la Seconda guerra mondiale, l'invasione nazista in Lituania, tra le tante vittime, rende anche orfano il piccolo Hannibal Lecter (Aaran Thomas). Dopo un periodo in orfanotrofio, Hannibal (Gaspard Ulliel), ormai cresciuto, cercherà vendetta contro gli assassini dei suoi genitori e della sua sorellina.

Il nome di Hannibal Lecter, a livello cinematografico, non può che far venire in mente il volto di Anthony Hopkins, che nel grandissimo Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme ha definitivamente tracciato un punto di non ritorno per il personaggio. A differenza però degli altri film su o intorno a Lecter (da ricordare anche il notevolissimo Manhunter – Frammenti di un omicidio di Michael Mann), da qualsiasi punto di vista lo si guardi, Hannibal Lecter – Le origini del male crolla miseramente e non riesce a raggiungere la soglia della decenza: sembra, di fatto, uno spin off mal riuscito di una serie tv di seconda categoria, un prequel che presenta un personaggio che non dà certo l'idea di poter diventare l'icona folle e mefistofelica ammirata nella pellicola di Demme. Per tacere di sequenze di pessimo gusto, fallimentari senza appello, che dovrebbero generare tensione ma provocano solo repulsione e noia.
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