Morte a 33 giri

Il giovane Eddie (Marc Price), appassionato di heavy metal e dileggiato da compagni di scuola, vive nell'adorazione dell'oltraggioso cantante Sammi Curr (Tony Fields). La morte di quest'ultimo getta il ragazzo nello sconforto, ma la misteriosa traccia di un disco di Sammi, suonata al contrario, riporterà in vita la rockstar sottoforma di malvagia creatura dai poteri "elettrici".

Charles Martin Smith, più famoso per ruoli da attore in film quali American Graffiti (1973) di George Lucas e The Untouchables – Gli intoccabili (1987) di Brian De Palma, dirige un horror dal tema e look tipicamente anni '80. Il cliché dell'adolescente nerd disagiato e isolato dai coetanei e l'ironia sul presunto satanismo dei gruppi rock potevano essere sviscerati in maniera più coerente. Sceneggiatura ai minimi sindacali e notevole modestia realizzativa: in ogni caso, per alcuni è un piccolo cult (i camei di Gene Simmons dei Kiss, nella parte di un dj, e di Ozzy Osbourne, addirittura nei panni di un predicatore, aiutano in tal senso). Nel cast anche Doug Savant, che si riciclerà in numerose serie televisive a partire dagli anni '90 (per esempio Melrose Place).