Prigionieri della guerra 1914-1918
Durata
64
Formato
Regista
Film di montaggio costituito da molteplici inquadrature girate durante la Prima guerra mondiale, in cui gli schieramenti russi e quelli austriaci vengono messi a confronto.
Realizzando un documentario basato su immagini di repertorio girate da terzi, la coppia di cineasti formata da Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi insiste con la cifra autoriale mirata a donare nuova vita (sia fisicamente che contenutisticamente parlando) alle pellicole attempate e finite nel dimenticatoio. Grazie a un importante e minuzioso lavoro di ricerca negli archivi di tutta Europa, gli autori riescono a firmare un film potente e solido, capace non solo di mostrare le atrocità della guerra in “presa diretta”, ma soprattutto di sottolineare la potenza creativa del cinema in grado, in questo caso, di attuare un confronto storico finora inedito. Solo grazie alla settima arte infatti è possibile paragonare e analizzare analogie e differenze dei due schieramenti militari presi in esame, dando vita così a un documento storico senza precedenti. Man mano che i minuti passano, lo spettatore perde le coordinate storiche con le quali orientarsi: non un difetto, ma al contrario un effetto ricercato per comunicare come, una volta al fronte, non abbia più importanza la matrice storica o politica per la quale si combatte, perché in guerra tutti sono sulla stessa barca.
Realizzando un documentario basato su immagini di repertorio girate da terzi, la coppia di cineasti formata da Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi insiste con la cifra autoriale mirata a donare nuova vita (sia fisicamente che contenutisticamente parlando) alle pellicole attempate e finite nel dimenticatoio. Grazie a un importante e minuzioso lavoro di ricerca negli archivi di tutta Europa, gli autori riescono a firmare un film potente e solido, capace non solo di mostrare le atrocità della guerra in “presa diretta”, ma soprattutto di sottolineare la potenza creativa del cinema in grado, in questo caso, di attuare un confronto storico finora inedito. Solo grazie alla settima arte infatti è possibile paragonare e analizzare analogie e differenze dei due schieramenti militari presi in esame, dando vita così a un documento storico senza precedenti. Man mano che i minuti passano, lo spettatore perde le coordinate storiche con le quali orientarsi: non un difetto, ma al contrario un effetto ricercato per comunicare come, una volta al fronte, non abbia più importanza la matrice storica o politica per la quale si combatte, perché in guerra tutti sono sulla stessa barca.