Roxy – Il ritorno di una stella
Welcome Home, Roxy Carmichael
Durata
95
Formato
Regista
Un piccolo paesino dell'Ohio è in fibrillazione per il ritorno in città della grande star Roxy Carmichael (Ava Fabian). Mentre fervono i preparativi per realizzare una festa in suo onore cominciano, una ragazza (Winona Ryder) è inquieta, perché convinta che Roxy sia sua madre.
Dopo Affari d'oro (1988) si era già intuito che Jim Abrahams non fosse portato per le commedie leggere senza gli eccessi demenziali delle sue collaborazioni con i fratelli Zucker (si ricordi, in tal senso, L'aereo più pazzo del mondo). Roxy – Il ritorno di una stella ne è una conferma: una pellicola zeppa di luoghi comuni, senza ritmo e senza idee degne di tale nome. Con le dovute distanze da Samuel Beckett, Roxy è una sorta di Godot contemporaneo, che smuove il peggio della cittadina dove stanno attendendo il suo arrivo: buona idea, ma gettata completamente alle ortiche da una regia scialba e, soprattutto, da una sceneggiatura vacua e senza reali spunti satirici o pungenti.
Dopo Affari d'oro (1988) si era già intuito che Jim Abrahams non fosse portato per le commedie leggere senza gli eccessi demenziali delle sue collaborazioni con i fratelli Zucker (si ricordi, in tal senso, L'aereo più pazzo del mondo). Roxy – Il ritorno di una stella ne è una conferma: una pellicola zeppa di luoghi comuni, senza ritmo e senza idee degne di tale nome. Con le dovute distanze da Samuel Beckett, Roxy è una sorta di Godot contemporaneo, che smuove il peggio della cittadina dove stanno attendendo il suo arrivo: buona idea, ma gettata completamente alle ortiche da una regia scialba e, soprattutto, da una sceneggiatura vacua e senza reali spunti satirici o pungenti.