Rush Hour – Due mine vaganti
Rush Hour
Durata
98
Formato
Regista
Il detective Lee (Jackie Chan) viene inviato a Los Angeles per salvare la figlia del console Solon Han (Tzi Ma), suo carissimo amico. Per affiancarlo nella missione, la polizia di Los Angeles decide di affiancargli l'agente più maldestro e sopra le righe del dipartimento, il detective James Carter (Chris Tucker).
Un sentore di déjà vu piuttosto vago è il peggior difetto attribuibile alla pellicola di Brett Ratner, colma di luoghi comuni e in grado solo raramente di regalare spunti tali da meritare un'attenzione che vada oltre il minimo sindacale. La coppia Jackie Chan-Chris Tucker funziona abbastanza bene insieme e l'alchimia in alcuni punti è sufficiente, anche se Tucker ce la mette tutta per voler somigliare a tutti i costi a Eddie Murphy, risultando irritante e il più delle volte insopportabile. Jackie Chan, dal canto suo, rimane sempre uguale a se stesso, ma la sua maschera action venata di elementi comici è innegabilmente funzionale alla causa. Nelle intenzioni il film doveva essere un poliziesco dalle tinte comiche, ma Rush Hour – Due mine vaganti vivacchia su una sceneggiatura purtroppo banalissima e stereotipata, con l'aggravante di un ritmo narrativo pressoché assente che non ravviva affatto la materia di base.
Un sentore di déjà vu piuttosto vago è il peggior difetto attribuibile alla pellicola di Brett Ratner, colma di luoghi comuni e in grado solo raramente di regalare spunti tali da meritare un'attenzione che vada oltre il minimo sindacale. La coppia Jackie Chan-Chris Tucker funziona abbastanza bene insieme e l'alchimia in alcuni punti è sufficiente, anche se Tucker ce la mette tutta per voler somigliare a tutti i costi a Eddie Murphy, risultando irritante e il più delle volte insopportabile. Jackie Chan, dal canto suo, rimane sempre uguale a se stesso, ma la sua maschera action venata di elementi comici è innegabilmente funzionale alla causa. Nelle intenzioni il film doveva essere un poliziesco dalle tinte comiche, ma Rush Hour – Due mine vaganti vivacchia su una sceneggiatura purtroppo banalissima e stereotipata, con l'aggravante di un ritmo narrativo pressoché assente che non ravviva affatto la materia di base.