Sambizanga
Sambizanga
Durata
102
Formato
Regista
Domingos (Domingos de Oliveira) viene arrestato per la sua presunta vicinanza al Movimento Popolare di Liberazione dell’Angola. Sua moglie Maria (Elisa Andrade) partirà per cercarlo e riportarlo a casa.
Dopo aver fatto da assistente per Pontecorvo durante la produzione de La battaglia di Algeri, la regista Sarah Maldoror prosegue in autonomia il suo percorso cinematografico profondamente legato al tema della decolonizzazione e ai valori del panafricanismo. La storia individuale di Domingos e, forse soprattutto, la sua stregua ricerca da parte di Maria, si tramutano in una lotta collettiva dalla portata nazionale e non solo. Sambizanga è un film “prima della rivoluzione”, capace di analizzare sapientemente il clima di crescente malumore e violenza politica in una Angola ancora in balia dei portoghesi, fermandosi prima dell’esplodere del conflitto. Questa scelta lascia lo spettatore con una tensione irrisolta, che non fa dimenticare facilmente un finale tanto semplice quanto incisivo. La solida scrittura è accompagnata da una regia che riesce sia a regalare immagini dal gran valore estetico, sia a mostrare il dolore e la sofferenza dei protagonisti senza indulgerci sadicamente, ma pure senza edulcorazioni. Prodotto prima dell’indipendenza dell’Angola, il film fu girato nella confinante Repubblica del Congo, dove il marito e co-sceneggiatore di Maldoror, tra i leader del Movimento di Liberazione, si era esiliato. Tra gli attori e le comparse, veri membri del Movimento. Tratto da un romanzo di José Luandino Vieira, è anche il primo film a essere stato prodotto nell’Africa lusofona.
Dopo aver fatto da assistente per Pontecorvo durante la produzione de La battaglia di Algeri, la regista Sarah Maldoror prosegue in autonomia il suo percorso cinematografico profondamente legato al tema della decolonizzazione e ai valori del panafricanismo. La storia individuale di Domingos e, forse soprattutto, la sua stregua ricerca da parte di Maria, si tramutano in una lotta collettiva dalla portata nazionale e non solo. Sambizanga è un film “prima della rivoluzione”, capace di analizzare sapientemente il clima di crescente malumore e violenza politica in una Angola ancora in balia dei portoghesi, fermandosi prima dell’esplodere del conflitto. Questa scelta lascia lo spettatore con una tensione irrisolta, che non fa dimenticare facilmente un finale tanto semplice quanto incisivo. La solida scrittura è accompagnata da una regia che riesce sia a regalare immagini dal gran valore estetico, sia a mostrare il dolore e la sofferenza dei protagonisti senza indulgerci sadicamente, ma pure senza edulcorazioni. Prodotto prima dell’indipendenza dell’Angola, il film fu girato nella confinante Repubblica del Congo, dove il marito e co-sceneggiatore di Maldoror, tra i leader del Movimento di Liberazione, si era esiliato. Tra gli attori e le comparse, veri membri del Movimento. Tratto da un romanzo di José Luandino Vieira, è anche il primo film a essere stato prodotto nell’Africa lusofona.