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Una storia americana
Capturing the Friedmans
Durata
107
Formato
Regista
I Friedman sono una classica famiglia americana che il 26 Novembre 1987 è riunita in casa per festeggiare il giorno del Ringraziamento. Proprio in quel momento la polizia fa irruzione a sorpresa con un mandato di arresto per il padre Arnold e il figlio Jesse: entrambi sono accusati di pedofilia.
Esordio alla regia di Andrew Jarecki, Una storia americana è un documentario solido e scottante, capace di incollare lo spettatore allo schermo grazie alla sua sapiente narrazione e alla sua cinica neutralità ricercata attraverso il grande impiego di filmini amatoriali girati proprio dai Friedman durante i giorni dell'indagine. Senza porsi lo scopo di indagare le cause di un fatto di cronaca ampiamente discusso in America, Jarecki piuttosto coglie l'occasione per riflettere su una società malata e disturbata, decisamente più fragile e meno solare di quanto voglia far credere al resto del mondo. Quasi anticipando la moda del selfie e la brama di gloria che il web avrebbe diffuso ampiamente qualche decennio dopo, i numerosi filmini ritrovati dal regista sottolineano come la famiglia Friedman sembri non riuscire fare a meno di riprendersi persino nei momenti più infelici. Mentre i giornalisti sono alla continua caccia di una notizia sensazionale (devono sfamare un'intera popolazione incollata davanti alla TV), i protagonisti sanno che non possono porsi sotto i riflettori ma non riescono a fare a meno di crearsi il loro archivio personale, costantemente ossessionati dalla ricerca di una verità sfuggevole e inconcepibile ai loro occhi. Dopo aver vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival, la pellicola venne nominata all'Oscar come miglior documentario, senza tuttavia riuscire a ottenere l'ambita statuetta.
Esordio alla regia di Andrew Jarecki, Una storia americana è un documentario solido e scottante, capace di incollare lo spettatore allo schermo grazie alla sua sapiente narrazione e alla sua cinica neutralità ricercata attraverso il grande impiego di filmini amatoriali girati proprio dai Friedman durante i giorni dell'indagine. Senza porsi lo scopo di indagare le cause di un fatto di cronaca ampiamente discusso in America, Jarecki piuttosto coglie l'occasione per riflettere su una società malata e disturbata, decisamente più fragile e meno solare di quanto voglia far credere al resto del mondo. Quasi anticipando la moda del selfie e la brama di gloria che il web avrebbe diffuso ampiamente qualche decennio dopo, i numerosi filmini ritrovati dal regista sottolineano come la famiglia Friedman sembri non riuscire fare a meno di riprendersi persino nei momenti più infelici. Mentre i giornalisti sono alla continua caccia di una notizia sensazionale (devono sfamare un'intera popolazione incollata davanti alla TV), i protagonisti sanno che non possono porsi sotto i riflettori ma non riescono a fare a meno di crearsi il loro archivio personale, costantemente ossessionati dalla ricerca di una verità sfuggevole e inconcepibile ai loro occhi. Dopo aver vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival, la pellicola venne nominata all'Oscar come miglior documentario, senza tuttavia riuscire a ottenere l'ambita statuetta.
