La storia infinita
Die unendliche Geschichte
Durata
102
Formato
Regista
Bastian (Barret Oliver) sta soffrendo per la morte della madre e il distacco affettivo del padre (Gerald McRaney). Per sfuggire ai bulletti che lo tormentano ogni giorno, si rifugia in una libreria dove prende in prestito un volume misterioso dal curioso titolo: La storia infinita. Basterà sfogliare poche pagine e il ragazzino si troverà nel magico regno di Fantàsia, minacciato dal pericolo del Nulla dilagante.
Tratto dal best-seller omonimo di Michael Ende, La storia infinita, grazie all'esorbitante budget messo a disposizione dalla produzione (27.000.000 di dollari), è una delle produzioni tedesche più costose della storia. Da Mordiroccia al Maghetto, dalla smisurata tartaruga Morla fino al mitico Fortunadrago Falkor, sulla cui groppa pelosa tutti i bambini nati negli anni Ottanta hanno sognato di volare, il film vanta numerose creature fantasy divenute un riferimento nell'immaginario di ogni adolescente. Oltre agli ingredienti classici della favola, con l'eroe-bambino Atreyu (Noah Hathaway) impegnato a salvare il regno dall'oblio, è interessante l'impianto metanarrativo, per cui il lettore Bastian riesce a interagire con le vicende e i personaggi del romanzo che sta leggendo. È ben dosata l'alternanza tra sketch comici (di solito affidati ai coloriti personaggi di contorno) e l'avventura. Qualche ingenuità di troppo e un eccesso di sentimentalismo nel pre-finale, ma nel complesso rimane un buon intrattenimento per ragazzi. La title track rilasciata per la versione americana, composta da Giorgio Moroder e cantata da Limahl, divenne una vera e propria hit. Ende detestò la trasposizione cinematografica, che a suo dire sviliva la materia di partenza, definendola «una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico». Migliaia di spettatori, negli anni, gli hanno dato torto.
Tratto dal best-seller omonimo di Michael Ende, La storia infinita, grazie all'esorbitante budget messo a disposizione dalla produzione (27.000.000 di dollari), è una delle produzioni tedesche più costose della storia. Da Mordiroccia al Maghetto, dalla smisurata tartaruga Morla fino al mitico Fortunadrago Falkor, sulla cui groppa pelosa tutti i bambini nati negli anni Ottanta hanno sognato di volare, il film vanta numerose creature fantasy divenute un riferimento nell'immaginario di ogni adolescente. Oltre agli ingredienti classici della favola, con l'eroe-bambino Atreyu (Noah Hathaway) impegnato a salvare il regno dall'oblio, è interessante l'impianto metanarrativo, per cui il lettore Bastian riesce a interagire con le vicende e i personaggi del romanzo che sta leggendo. È ben dosata l'alternanza tra sketch comici (di solito affidati ai coloriti personaggi di contorno) e l'avventura. Qualche ingenuità di troppo e un eccesso di sentimentalismo nel pre-finale, ma nel complesso rimane un buon intrattenimento per ragazzi. La title track rilasciata per la versione americana, composta da Giorgio Moroder e cantata da Limahl, divenne una vera e propria hit. Ende detestò la trasposizione cinematografica, che a suo dire sviliva la materia di partenza, definendola «una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico». Migliaia di spettatori, negli anni, gli hanno dato torto.