Underworld

Schierati ormai da millenni su opposti versanti, il clan dei Vampiri e quello dei Lycan si combattono sistematicamente allo scopo di distruggersi a vicenda. La guerriera vampira Selene (Kate Beckinsale), in cerca di vendetta per lo sterminio della sua famiglia, si imbatte in Michael Corvin (Scott Speedman), chiave di volta per la vittoria dei licantropi. La nascita di un sentimento tra i due complicherà la situazione.

Horror di marca spiccatamente contemporanea, derivativo nella forma (la cupa stilizzazione in stile dark) e nei contenuti (la rappresentazione di un mondo sotterraneo, popolato da creature notturne mostruose e affascinanti). La sceneggiatura di Danny McBride, autore del soggetto con Kevin Grevioux e il regista Len Wiseman, azzarda qualche stoccata sociologica (la violenza porta solo altra violenza) senza mai rivelarsi davvero incisiva: il risultato è chiassoso e prevedibile, colmo all'eccesso di un'azione frenetica, inutilmente laccato (notevole la fotografia di Tony Pierce-Roberts) e privo di una reale struttura narrativa. Alcuni elementi, comunque, appassioneranno i fanatici del genere, indubbiamente propensi ad apprezzare le caratterizzazioni dei Vampiri Anziani. A dir poco insopportabile la protagonista Kate Beckinsale. Bill Nighy è Viktor, Michael Sheen è Lucian. Musiche di Paul Haslinger. Con due seguiti (Underworld: Evolution, 2006, sempre per la regia di Wiseman; Underworld – Il risveglio, 2012, di Måns Mårlind e Björn Stein) e un prequel (Underworld – La ribellione dei Lycans, 2009, di Patrick Tatopoulos).