L'uomo fedele

L'Homme Fidèle

Durata

75

Formato

Regista

Abel (Louis Garrel) e Marianne (Laetitia Casta), separati da anni, si ritrovano al funerale di Paul, il miglior amico di lui. Questo tragico evento si rivela di buon auspicio: Abel e Marianne tornano insieme. Così facendo, però, suscitano la gelosia di Eve (Lily-Rose Depp), sorella di Paul da sempre segretamente innamorata di Abel.

Per la sua opera seconda da regista dopo Les deux amis (2015), il noto attore francese Louis Garrel, figlio dell’attrice Brigitte Sy e del regista Philippe, torna dietro la macchina da presa per un piccolo film spudoratamente sentimentale, che fin dalla ridottissima durata (un’ora e un quarto) riecheggia l’impianto e l’intimità di tante pellicole del padre, oltre a collocarsi in una Parigi delicata e vellutata. Il triangolo che Garrel mette in scena, un ménage à trois che vede coinvolte anche la propria compagna nella vita Laetitia Casta e Lily-Rose Depp, è un intreccio amoroso costellato di seduzioni e gelosie, eccitazioni e turbamenti, che vorrebbe giocarsi la carta di un romanticismo imprevedibile e scomposto, nel quale lasciar filtrare gli istinti dei personaggi in maniera schietta e non rassicurante; con in campo più razionalità che emotività e una vocazione anti-convenzionale e stilizzata nel disegno delle psicologie dei personaggi che desidera, com’è evidente, discostarsi dalla prevedibilità edificante delle rom-com hollywoodiane. Un proposito nobilissimo, in linea con le peculiarità di tanto cinema francese, ma ciò che manca quasi del tutto a Garrel è però un’urgenza espressiva e un tocco personale. La sua raggelante presa di distanza dai tre protagonisti, compreso il suo stesso personaggio, produce infatti un risultato pretenzioso e di rara vacuità, che difetta tanto di malinconia quanto di durezza e, nonostante la brevità, manca fatalmente di freschezza e spontaneità, inscenando dei languori che faticano perfino a essere autenticamente erotici. Scritto dallo stesso Garrel insieme allo sceneggiatore di lungo corso Jean-Claude Carrière, storica penna, tra gli altri, di Buñuel, Malle, Forman e Ferreri.
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