Veteran

Seo (Hwang Jung-min) è un detective onesto ma dai metodi poco ortodossi. Una sera, il suo cammino incrocia quello del giovane e arrogante milionario Jo Tae-oh (Yoo Ah-in): il poliziotto è convinto che l'uomo sia coinvolto in un grosso traffico di droga e dà così il via a una serie di indagini personali, che lo porteranno a scoprire intrighi sempre più sinistri.



Adottando una cifra stilistica potenzialmente coinvolgente e interessante, Ryoo Seung-wan firma un thriller piuttosto convenzionale e privo di uno sguardo originale o accattivante. Veteran si basa infatti su una struttura consolidata (la corruzione insita nell'essere umano, a cominciare dalle alte sfere sino ai più onesti poliziotti di quartiere) e prova a dare nuova linfa al racconto attraverso una messa in scena spumeggiante e piacevole, mirata ad alternare grandi sequenze d'azione ai toni tipici della commedia nera; ma se il mix funziona nei primi minuti, sorprendendo e incuriosendo, cade con la riproposizione pedissequa di temi e situazioni, conducendo così il progetto su binari più prevedibili e stucchevoli. Alla lunga, quindi, il film pare trasformarsi nella caricatura di se stesso, anche a causa dell'interpretazione un po' troppo sopra le righe dei due protagonisti rivali (mentre le prove dei personaggi secondari risultano più credibili, poiché contenute). L'impegno e il divertimento in cabina di regia sicuramente non mancano, ma complessivamente si ha come l'impressione di assistere a un capriccio autoreferenziale più che a un lungometraggio calibrato e sapientemente dosato.