Batman al cinema: tutti i film con protagonista l'uomo pipistrello
19/03/2016

Lewis Wilson, Robert Lowery, Adam West, Michael Keaton, Val Kilmer, George Clooney, Christian Bale e ora Ben Affleck nell'imminente Batman v Superman: Dawn of Justice. Sono questi gli attori che hanno prestato il loro volto al celeberrimo personaggio della DC Comics in occasione degli adattamenti cinematografici di cui Batman è stato protagonista.

In attesa dell'uscita del film di Zack Snyder, ripercorriamo la storia su grande schermo dell'uomo pipistrello, al centro di ben undici pellicole a partire dal 1946 ai giorni nostri.

[caption id="attachment_1526" align="aligncenter" width="641"]Ben-Affleck-batman Ben Affleck, protagonista di Batman v Superman: Dawn of Justice[/caption]  

Contrariamente a quanto si è soliti pensare, il Batman firmato da Tim Burton non è stato il primo film dedicato al supereroe nato dalla matita di Bob Kane e Bill Finger. Esistono infatti due serial cinematografici girati negli anni Quaranta, ovvero Batman (1943) di Lambert Hillyer e Batman and Robin (1949) di Spencer Gordon Bennet, entrambi caratterizzati da 15 episodi proiettati al cinema e che poi avrebbero ispirato la serie televisiva degli anni Sessanta con Adam West.

E proprio Adam West è protagonista di quello che può essere considerata la prima vera pellicola dedicata all'uomo pipistrello, spin-off del popolare serial tv andato in onda tra il 1966 e il 1968. Batman (1966) è il titolo di questo film di scarsissimo successo, girato durante la pausa estiva tra la prima e la seconda stagione della serie: il risultato è una pellicola farsesca ed esilarante, che vive di bizzarri guizzi pop, colori sgargianti e personaggi con cui è impossibile non empatizzare. Certo, molti passaggi narrativi sono deboli e gli effetti piuttosto grossolani, ma resta un prodotto godibile e squisitamente vintage.

[caption id="attachment_1524" align="aligncenter" width="641"]adam-west-batman Adam West, memorabile Batman televisivo[/caption]  

Nel 1980 Tom Mankiewicz scrive una sceneggiatura sull'uomo pipistrello per un film che si sarebbe dovuto realizzare tra il 1983 e il 1985. Come registi vennero contattati Joe Dante e Ivan Reitman, ma abbandonarono il progetto poco dopo per lavorare rispettivamente a Gremlins e Ghostbusters – Acchiappafantasmi. Per il cast, si pensò a William Holden per il ruolo del Commissario Gordon, David Niven per quello del maggiordomo Alfred Pennyworth e Jack Nicholson per il Joker, mentre come protagonisti furono vagliati i nomi di Bill Murray e Eddie Murphy.

Il successo della graphic novel Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller portò la Warner Bros a rivedere i piani e a concepire una pellicola più cupa, meno scanzonata e ironica rispetto all'idea originale. Alla regia venne reclutato Tim Burton, mentre lo script di Mankiewicz fu modificato da un team di ben cinque sceneggiatori (Steve Englehart, Sam Hamm, Warren Skaaren, Charles McKeown e Jonathan Gems).

Del progetto iniziale rimase Nicholson nei panni del Joker, mentre come protagonista fu scelto Michael Keaton, che con Burton aveva già lavorato nel precedente Beetlejuice – Spiritello porcello (1988): nasce così Batman (1989).

[caption id="attachment_1519" align="aligncenter" width="640"]batman-tim-burton Michael Keaton, Jack Nicholson e Tim Burton sul set di Batman[/caption]  

Il fascino oscuro di Batman e la presenza cartoonesca del Joker si alternano efficacemente nelle atmosfere di un film che, a seconda dei momenti, è ora dark, ora psichedelico e vagamente allucinato. Il desiderio del Joker di modellare il mondo intero sulla base della propria deformità assomiglia all'ombra ridanciana degli Stati Uniti che si allunga sul mondo con la sua omologazione consumista. Forse un po' squilibrato a favore del villain (sono i momenti con protagonista lo humor macabro e spietato del Joker a rimanere maggiormente impressi), nel complesso l'adattamento “d'autore†del fumetto di Bob Kane risulta suggestivo e visionario.

Il film si rivela un grande (e per certi versi inaspettato) successo commerciale e porta alla realizzazione, nel 1992, del sequel Batman – Il ritorno, sempre diretto da un Burton che sceglie di omaggiare esplicitamente l'espressionismo tedesco attraverso le scenografie cupe e oblique firmate da Bo Welch e i costumi dei villain (l'abbigliamento del Pinguino ricorda quello del Dottor Caligari, mentre il personaggio di Max Schreck cita il protagonista del Nosferatu di Murnau). Ancora più oscuro, se possibile del primo episodio: il risultato è una affascinante celebrazione della diversità e un compendio ideale di tutta la poetica burtoniana.

[caption id="attachment_1520" align="aligncenter" width="641"]pinguino-danny-devito Danny De Vito alias Il Pinguino in Batman - Il Ritorno[/caption]  

Le tonalità gotiche e postmoderne del dittico firmato Burton lasciano il posto agli eccessi kitsch dei due sequel firmati da Joel Schumacher, che recuperano una dimensione più spiccatamente fumettistica e attenta alla costruzione visiva a discapito però di personaggi interessanti, di trame avvincenti e di definizioni psicologiche quanto meno credibili. Frivola e dimenticabile la parentesi di Batman Forever (1995), disastrosa e esiziale quella di Batman & Robin (1997) tra macchiette insopportabili (tipo i personaggi di Alicia Silverston e Uma Thurman), protagonisti inadeguati (Val Kilmer e George Clooney si contendono la poco onorevole palma del peggior Batman di sempre) e momenti da manuale dello scult.

[caption id="attachment_1522" align="aligncenter" width="640"]Uma Thurman e Alicia Silverstone Uma Thurman e Alicia Silverstone[/caption]  

Dopo questo film, la continuità narrativa della serie inaugurata da Burton si interrompe e sarà necessario aspettare quasi un decennio per rivedere su grande schermo l'uomo pipistrello con una storia che racconta le origini del mitico personaggio di Gotham City. Nasce così Batman Begins (2005) firmato da Christopher Nolan, sceneggiato dallo stesso regista con la collaborazione di David Goyer, collaboratore di lunga data della DC Comics. Questo primo episodio del reboot della saga si ispira alla miniserie a fumetti Batman: Anno uno di Frank Miller, all'arco narrativo di Legends of the Dark Knight intitolato Shaman e a L'uomo che cade, excursus sulla vita di Bruce Wayne ad opera di Dennis O'Neil.

[caption id="attachment_1521" align="aligncenter" width="641"]christian-bale-batman Christian Bale, nuovo Batman nella trilogia di Nolan[/caption]  

Se Batman Begins è un discontinuo – e a tratti soporifero – esempio di blockbuster con qualche pretesa, non sempre soddisfatta, è con il capitolo successivo, Il Cavaliere Oscuro (2008), che la nuova saga batmaniana compie un sostanziale salto di qualità. Una spietata e mai banale riflessione sul Bene e sul Male, la quale restituisce all'uomo pipistrello tutta l'oscura ambiguità che lo identifica: il protagonista abbraccia in toto la sua natura di antieroe tormentato, accettando la parte (negativa) che Gotham ha voluto dargli. Mirabile esempio di cinema che sa unire alla componente spettacolare una notevole dimensione filosofica, il film lascia il segno nella memoria dello spettatore anche grazie alla strepitosa prova di Heath Ledger nei panni del Joker, premiata con un Oscar postumo.

[caption id="attachment_1518" align="aligncenter" width="640"]joker-heath-ledger Heath Ledger nei panni del Joker ne Il Cavaliere Oscuro[/caption]  

La trilogia nolaniana si conclude con Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno (2012), pellicola altamente spettacolare in cui però il valore filosofico della riflessione sull'ambiguità e le contraddittorietà del Bene e del Male viene presto stemperato in un mare magnum di intrighi, sottotrame e doppi giochi. Notevole, comunque, il successo di pubblico, con oltre un miliardo di dollari incassato in tutto il mondo, miglior risultato di sempre al box office per un film della saga di Batman.

[caption id="attachment_1517" align="aligncenter" width="643"]il-cavaliere-oscuro-il-ritorno Anne Hathaway è Catwoman ne Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno[/caption]  

Se il Batman di Bale è stato un eroe criptico, sofferto e tormentato, aspettiamo di vedere quale rilettura dell’uomo pipistrello ci regalerà l’interpretazione di Ben Affleck, già contestato dai fan del giustiziere di Gotham. Noto per un’espressività non proprio caleidoscopica, l’attore americano dovrà incarnare un Batman alle prese con i superpoteri dell’avversario kryptoniano: ci si aspetta dunque una versione muscolare e fisica dell’uomo mascherato. Se Superman ha dalla sua le straordinarie capacità che gli provengono dall'essere alieno, bisogna però ricordare che l’uomo pipistrello è forte di una psicologia incrollabile, cesellata in anni di isolamento e solitudine, che fa dire al personaggio di Sasha Bordeaux in un albo della serie Detective Comics: «La gente non può vivere come fa lui, non sopravviverebbe. Voglio dire, anche Superman ha bisogno di qualcuno con cui parlare... anche solo per sfogarsi, anche solo un po'. Un amico o un confidente o un alleato. Qualcuno. Altrimenti, come fai a sopportarlo? Come fai a evitare che ti uccida da dentro? ».

Lo scontro è imminente…chi vincerà?

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