Alla scrittrice-regista vincitrice dell'Oscar per Lezioni di piano Jane Campion è stato chiesto cosa pensasse dei film di supereroi durante una recente proiezione della sua ultima opera Il potere del cane. “Li odio", ha detto a Variety. “In realtà li odio”.

Quando le è stato chiesto se avesse mai preso in considerazione l'idea di fare il grande salto, ovvero girarne uno, ha dato una risposta ferma. "Penso di poter dire con sicurezza che non lo farò mai", ha detto. “Sono così rumorosi e ridicoli. A volte ti fai una bella risatina, ma non so cosa ci facciano i mantelli e un uomo adulto in calzamaglia: è come una pantomima".

A settembre Campion ha detto all'Hollywood Reporter che non avrebbe mai girato un film inerente al filone dei supereroi perché non aveva bisogno di soldi. "Non vedo molti tornare a budget più modesti una volta che realizzano un grande film Marvel", ha aggiunto. "Penso che sia difficile tornare alle storie personali".

Campion è l'ultima acclamata regista a criticare i film di supereroi, dopo Martin Scorsese, che li ha paragonati ai "parchi a tema" nel 2019, e Ridley Scott, che li ha definiti "fottutamente noiosi come merda" all'inizio di questo mese. Sia Marvel che DC hanno cercato di reclutare più autori, molto recentemente Chloé Zhao, la regista premio Oscar di Nomadland che ha realizzato Eternals. Ma il film è diventato il progetto del Marvel Cinematic Universe peggiormente recensito fino a oggi.

Il potere del cane è il primo film di Campion dopo Bright Star del 2009 ed è uno dei favoriti per l'Oscar come miglior film del prossimo anno.

LA SINOSSI: Phil (Benedict Cumberbatch) e George (Jesse Plemons), ricchi allevatori nel Montana degli anni ’20, sono due fratelli molto diversi tra loro: il primo è un carismatico allevatore, che incute paura e rispetto alle persone attorno a lui, il secondo un uomo decisamente più timido e insicuro. Quando George porta a vivere nel ranch di famiglia la nuova moglie e il figlio di lei, Phil inizierà a tormentarli finché alcune dinamiche lo renderanno più vulnerabile che mai.

Fonte: The Guardian