Joel e Ethan Coen: lo sguardo su un universo grottesco e caotico
06/03/2016

Tra gli autori più apprezzati e originali del cinema americano, Joel e Ethan Coen hanno impresso il loro marchio sofisticato e irriverente nella storia della settima arte, grazie ai loro diciassette lungometraggi tra cui si possono annoverare alcune delle pellicole più importanti e significative del panorama contemporaneo.

Il primo contatto con il mondo del cinema è del 1982, quando Joel e Ethan collaborano con l'amico Sam Raimi, al debutto dietro la macchina da presa, in una produzione a basso costo destinata a diventare un cult: La casa. Nel 1984 sarà proprio Raimi a produrre l'esordio dei due fratelli, Blood Simple - Sangue facile: per quasi vent'anni (fino a Ladykillers) Joel sarà accreditato come unico regista, Ethan come unico produttore e entrambi come co-sceneggiatori (oltre che montatori, firmandosi con lo pseudonimo di Roderick Jaynes).

Il film ha buon successo di pubblico e ancora maggiore di critica, tanto più che ottiene la vittoria del Premio della Giuria del Sundance Film Festival. Fin da questa prima opera si riscontrano alcuni dei tratti salienti della poetica coeniana: il citazionismo sempre fecondo e mai fine a se stesso, la cura quasi maniacale della scrittura e della messa in scena, la commistione tra i generi (spaziando dal thriller al western, dalla commedia sofisticata all'horror), il gusto per lo humour nero, intriso di sardonica ironia ebraica (vera e propria forza motrice di un capolavoro come A Serious Man), e una visione della vita profondamente disincanta e amara (esemplari in tal senso due dei loro lavori più riusciti e premiati come Fargo e Non è un paese per vecchi).

Il cinema dei Coen non può essere ricondotto ad un unico stile cinematografico, ma anzi deve la sua fortuna proprio al continuo ribaltamento e alla contaminazione delle regole narrative dei generi, dando vita nel corso degli anni ad opere in cui si è alternato uno spirito più grottesco e sarcastico (Arizona Junior o Il grande Lebowski) a pellicole che raccontano la realtà in maniera più esplicitamente malinconica (L'uomo che non c'era o A proposito di Davis). Due dimensioni che non si mostrano mai antitetiche, ma anzi tendono sempre a coesistere in maniera funzionale nell'illustrazione di un mondo caotico e privo di logica, popolato da figure di perdenti che subiscono il corso di eventi che non sempre riescono a comprendere pienamente.

Una costante della filmografia dei due fratelli del Minnesota è l'atteggiamento critico con cui si avvicinano al loro prodotto, ovvero lo sguardo del loro occhio cinematografico sulle storie e sui personaggi che raccontano mantiene sempre un distacco piuttosto netto. A ribadire tutto ciò sono anche particolari scelte di regia, come l’uso di grandangoli, che contribuiscono ad accentuare il senso di distanza, come se i Coen fossero degli entomologi che semplicemente osservano la situazione evolversi.

L'universo coeniano vede scarsità di personaggi positivi, mentre maggiore spazio hanno individui che, cercando di evadere dallo squallore della propria vita, si immischiano in situazioni più grandi di loro destinate a virare al peggio (Crocevia della morte o Barton Fink - È successo a Hollywood) o nella migliore delle ipotesi personaggi sostanzialmente stupidi che non hanno idea di quello che capita loro (la tetralogia dell'idiota comprendente Fratello, dove sei?Prima ti sposo, poi ti rovino; Burn after reading – A prova di spia e l'imminente Ave Cesare!).

Ciò che regola l'agire umano sono sempre gli istinti più bassi o primordiali, come la violenza o l'avidità, e mai la razionalità umana riesce a dominare il caso, il grande protagonista dell'universo creato dai due cineasti. Un universo specchio di una realtà fittizia che nasconde dietro un velo di apparenze tutte le proprie ipocrisie e contraddizioni. In questo senso si spiega la feroce critica adoperata nei confronti dello stesso immaginario del sistema di vita americano (come in Mister Hula Hoop o ne Il grinta).

Joel e Ethan Coen hanno vinto quattro Oscar (miglior sceneggiatura originale per Fargo nel 1997; miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale per Non è un paese per vecchi nel 2008) e detengono il record assoluto di premi vinti per un singolo film al Festival di Cannes, quando nel 1991 Barton Fink - È successo a Hollywood conquistò la Palma d'Oro, oltre agli allori per la miglior regia e la miglior interpretazione maschile (John Turturro). A Cannes, inoltre, i Coen hanno ottenuto altri due premi per le regie di Fargo e de L'uomo che non c'era.

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