News
Edward Norton si racconta alla Festa di Roma e parla a ruota libera di Fight Club

Edward Norton è stato il protagonista del secondo Incontro Ravvicinato della Festa del Cinema di Roma. Dopo aver aperto la 14esima edizione dell'evento col suo nuovo film da regista, Motherless Brooklyn, l'attore statunitense ha ripercorso alcune tappe fondamentali della sua carriera, parlato di alcuni suoi idoli e svelato un curiosissimo aneddoto sulla prima mondiale di Fight Club a Venezia.

Schegge di paura (Primal Fear, Gregory Hoblit, 1996)

Il teatro ti consente di sviluppare la muscolatura, di lavorare a un testo in maniera diversa. A teatro fai prove su prove, ma quando vai in scena ti passano la palla e inizi la tua partita. L’attore teatrale ha grande responsabilità, deve comprendere e avere dentro di sé tutta la storia. Al cinema è tutto frammentato, ma questa formazione teatrae ti permette di affrontare il tuo lavoro con molta consapevolezza dell’insieme. Lavorare con un coach come Terry Schreiber mi ha insegnato il modo giusto di guardare le cose.

Tutti dicono I Love You (Everyone Says I Love You, Woody Allen, 1996)

Mi ricordo che nessuno ci aveva detto che era un musical! Non c’erano i cellulari a quel tempo, quindi corsi a un telefono pubblico e chiamai mia mamma. Io e lei conoscevamo benissimo i film di Woody e ci piacevano molto.

Marlon Brando e Robert De Niro

Nessuno come Brando ha avuto un grande impatto sugli attori, la recitazione con lui ha prodotto un vero spartiacque. Ha ispirato figure come Dustin Hoffman, Meryl Streep e altri, compreso Robert De Niro. Di Bob ho sempre apprezzato la capacità di interiorizzazione e di esprimere senza usare le parole i pensieri di un personaggio, lavorando con grandissima concentrazione. Mi risulta davvero difficile riprodurre il suo stile, che ha un ritmo sempre molto particolare.

Martin Scorsese e le critiche alla Marvel

Le sue parole non vanno prese fuori contesto. Lui parlava di ciò che lo emozionava al cinema, alcuni vedono certe cose che altri non vedono e viceversa. Non può esserci una formula e una quantificazione per questa magia.

American History X (Tony Kaye, 1998)

Ci siamo chiesti, per questo film, come fosse possibile trasfigurare la tragedia classica in una storia dei tempi moderni, in cui la rabbia e la follia finiscono col deformarla.

Fight Club (David Fincher, 1999)

Questo film ha dinamismo, virtuosità tecniche, note comiche. Si tratta a tutti gli effetti un film di David Fincher e nessuno avrebbe potuto avvicinarsi al risultato che lui ha ottenuto, è uno di quei casi in cui regista e film coincidono praticamente del tutto. Il libro da cui è tratto è molto divertente e ha delle tematiche indubbiamente cupe e dark. L’esperienza di girarlo ci ha arricchito e farlo è stata una lezione affascinante. Ci siamo sentiti vicini al film, al suo tema, era qualcosa di estremamente vicino a quello che provavamo, in maniera davvero personale. Lo presentammo a Venezia e con Brad (Pitt, ndr) eravamo convinti che sarebbe andato male, quindi ci fumammo insieme una canna per consolarci e rilassarci prima della première mondiale. Il film fu fischiato al Lido, non andò bene coi consensi e gli incassi, ma dopo si è creato un grandissimo legame col pubblico. Il pubblico l’ha compreso e il film è diventato ciò che volevamo che fosse. Inizialmente c’è sempre un po’ di delusione, ma l’amore del pubblico conta più degli applausi e dell’accoglienza del momento.

La 25ª ora (25th Hour, Spike Lee, 2002)

Quando uscì Fa’ la cosa giusta per noi fu come un terremoto. Con Phil Hoffman parlavamo sempre di Spike Lee e lui ha cambiato il modo di intendere il cinema, ha sollevato la questione morale ed è in assoluto il regista che ha più esplorato le sfide morali della società americana. Questo film ha avuto un impatto anche sul mio Motherless Brooklyn ed è stato girato in soli 25 giorni. Incredibile a dirsi, perché è un film complesso con una grande perizia tecnica e uno sguardo profondo su New York. A me ce ne sono voluti 46 per fare Motherless Brooklyn e non sarei mai stato in grado di girarlo senza tutto quello che ho imparato su quel set con Spike.

 

Maximal Interjector
Browser non supportato.