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Rinascimento Disney: un decennio di brani difficili da dimenticare
"In fondo al mar..."
La Sirenetta, oltre all'enorme qualità estetica, fa sì che nel Rinascimento Disney tornino a splendere anche le colonne sonore, e non solo le immagini. Gran parte del merito va al compositore Alan Menken, che insieme ad Howard Ashman diventa un vero punto di riferimento, capace di guadagnare 8 premi Oscar, accoppiando miglior film e miglior canzone per 4 film: La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin e Pocahontas. Non solo In fondo al mar vince la statuetta, ma anche Baciala, in cui Ariel ed Eric sono in gita romantica sulla barca, viene candidata all’Oscar.
"Tale as old as time..."
Iconica, la canzone simbolo de La Bella e la Bestia, è l'accompagnamento alla sequenza più romantica e spettacolare dell'intera opera, e tra le più significative del decennio: il ballo dei due protagonisti, innamorati, senza dirselo. Ma non è solo una questionedi sentimenti e d’amore: se Beauty and the Beast trionfa, Stia con noi resta scolpita nella memoria, oltre ad aver ottenuto una nomination, come del resto Belle, che presenta la giovane protagonista. 

"Le notti d'oriente..."

Aladdin inizia con questa traccia, che negli anni è stata modificata in quanto ritenuta offensiva e razzista in alcune parti. Cambiamenti che non hanno impedito di immergersi nell'atmosfera da Mille e una notte, ed è questo che conta. Ma le canzoni di punta dell'opera sono altre: strepitosa Un'amico come me, ad accompagnare la follia visiva del Genio della Lampada, ma anche Il Principe Ali, durante l'ingresso triofale di Aladdin ad Agrabah. Non può mancare la canzone d'amore, scritta con Tim Rice, e si parla di una delle più belle, giustamente premiata con l’Oscar: Il mondo è mio, mentre Aladdin e Jasmine viaggiano mano nella mano sul tappeto volante, resta indelebile. 

"The circle of life" 

Niente Alan Menken nel 1994, ma a curare la colonna sonora del Re Leone ci pensano Hans Zimmer, Elton John e Tim Rice: è Oscar. L'incipit è da brividi, come del resto Voglio diventare presto un re. E l’inquietante Sarò re, con tanto di Iene che marciano come un esercito nazista di fronte a Scar fa da contraltare alla spensierata Hakuna Matata di Timon e Pumbaa, mentre la canzone d'amore di Elton John, Can you feel the love tonight, resta tra le più belle e toccanti che siano state scritte. 

“I colori del vento...” 
Alan Menken torna a scrivere per Pocahontas: trionfa agli Oscar per la miglior colonna sonora e anche per la miglior canzone, con I colori del vento vincitrice. Evocative, raffinate, leggere: le partiture scritte per Pocahontas sono rappresentative dello spirito della giovane principessa, tanto dolce quanto determinata. Brani profondi, decisi, capaci di coniugare delicatezza 

"You'll be in my heart..."

I Classici successivi non hanno ottenuto riconoscimenti ufficiali, ma non per questo rimangono brani e colonne sonore meno emozionanti. Si pensi a Le campane di Notre Dame o Dio fà qualcosa da Il gobbo di Notre Dame, come del resto il ritmo gospel delle Muse di Hercules, un film in cui spicca Io posso farcela, cantata da Alex Baroni nella versione italiana. Farò di te un uomo è il brano di punta di Mulan, mentre con Tarzan si torna a una colonna sonora d’autore, e ad un premio Oscar: è Phil Collins a occuparsene, regalando pezzi come You’ll be in my heart (vincitrice), Son of man e Strangers like me


Indipendentemente dai premi, restano brani scolpiti nel cuore e nella memoria di chi li ha vissuti, di chi è cresciuto con questi film e con queste canzoni e che, riascoltandole, riesce ancora ad emozionarsi. ù
E per finire, ecco un piccolo regalo da Alan Menken:

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