La sirenetta
The Little Mermaid
Durata
83
Formato
Regista
Delle tante figlie di re Tritone, sovrano del regno marino di Atlantica, la minore, Ariel, è quella più insofferente alla vita da sirena e da abitante dei flutti: la giovane, affascinata dalla cultura degli abitanti della terraferma, sogna un corpo umano. Durante una delle sue fugaci incursioni sulla superficie, si innamora del principe Eric; la volontà di avvicinarsi a lui è talmente forte che ricorre all'aiuto di Ursula, una fattucchiera dal corpo di piovra che le dà la possibilità di diventare umana per tre giorni in cui dovrà impegnarsi a conquistare il principe, pagando però un interesse elevatissimo. La ragazza, in cambio, dovrà infatti sacrificarle la propria voce. Ariel diventa così umana, conosce e si innamora di Eric, ma la perfida Ursula ha in serbo un piano.
Edulcorata e addolcita trasposizione della malinconica – e dal finale tragico, qui assente – fiaba del danese Hans Christian Andersen, pubblicata nel 1836, La sirenetta è uno degli esempi vincenti che hanno riabilitato la Disney agli occhi del pubblico, dopo una serie di insuccessi. Cartoon pioniere di un Rinascimento che avrebbe coinvolto altre opere (La bella e la bestia, Aladdin e Il re leone), si affida a una protagonista carismatica, ambiziosa e in grado di generare empatia e tenerezza, vittima insofferente di una condizione morale svantaggiosa e decisa a cambiare rotta: un vero e proprio modello per la generazione di spettatrici dell'epoca. Con questo lungometraggio, spassoso e ironico, la Disney si riconferma quasi insuperabile nel tratteggiare i personaggi di contorno: il burbero re Tritone, il petulante granchio-consigliere Sebastian, dal buffo accento giamaicano, il dolce pesciolino Flounder e soprattutto la temibile, burrosa, mefistofelica Ursula offrono infatti sequenze di impareggiabile ilarità, alternate a parentesi di riflessione e dolcezza dedicati alla figura di Ariel e alle sue (umanissime) insicurezze. I momenti di spettacolarità sono molteplici (la cerimonia iniziale, la lotta contro Ursula, la sequenza sulla barca a remi sulle note di Baciala), il divertimento non manca praticamente mai e il film, pur lontano dall'essere un capolavoro, costituisce di certo uno dei momenti più felici della produzione disneyana recente. Oscar alla strepitosa canzone In fondo al mar, cantata dal granchio Sebastian e composta da Alan Menken e Howard Ashman, e alla colonna sonora (firmata anch'essa da Menken). La drag queen Divine ha ispirato il personaggio della strega Ursula.
Edulcorata e addolcita trasposizione della malinconica – e dal finale tragico, qui assente – fiaba del danese Hans Christian Andersen, pubblicata nel 1836, La sirenetta è uno degli esempi vincenti che hanno riabilitato la Disney agli occhi del pubblico, dopo una serie di insuccessi. Cartoon pioniere di un Rinascimento che avrebbe coinvolto altre opere (La bella e la bestia, Aladdin e Il re leone), si affida a una protagonista carismatica, ambiziosa e in grado di generare empatia e tenerezza, vittima insofferente di una condizione morale svantaggiosa e decisa a cambiare rotta: un vero e proprio modello per la generazione di spettatrici dell'epoca. Con questo lungometraggio, spassoso e ironico, la Disney si riconferma quasi insuperabile nel tratteggiare i personaggi di contorno: il burbero re Tritone, il petulante granchio-consigliere Sebastian, dal buffo accento giamaicano, il dolce pesciolino Flounder e soprattutto la temibile, burrosa, mefistofelica Ursula offrono infatti sequenze di impareggiabile ilarità, alternate a parentesi di riflessione e dolcezza dedicati alla figura di Ariel e alle sue (umanissime) insicurezze. I momenti di spettacolarità sono molteplici (la cerimonia iniziale, la lotta contro Ursula, la sequenza sulla barca a remi sulle note di Baciala), il divertimento non manca praticamente mai e il film, pur lontano dall'essere un capolavoro, costituisce di certo uno dei momenti più felici della produzione disneyana recente. Oscar alla strepitosa canzone In fondo al mar, cantata dal granchio Sebastian e composta da Alan Menken e Howard Ashman, e alla colonna sonora (firmata anch'essa da Menken). La drag queen Divine ha ispirato il personaggio della strega Ursula.