30 anni in 1 secondo
13 Going on 30
Durata
98
Formato
Regista
La tredicenne Jenna (Christa B. Allen) desidera a tal punto essere una giovane donna di successo e dalla vita sociale brillante da ritrovarsi trentenne (Jennifer Garner) con una carriera notevole ma senza il suo migliore amico (Mark Ruffalo).
Una commedia romantica con elementi fantastici e viaggi nel tempo: se già il punto di partenza non è particolarmente originale, il suo sviluppo non poteva essere più scontato. L’ingenuo desiderio di una ragazzina in piena adolescenza è l’espediente che scatena le vicissitudini di una protagonista caratterialmente acerba che, catapultata nel mondo degli adulti, risulta più irritante che simpatica e la cui evoluzione stenta a prendere forma: il viaggio nel tempo riserva situazioni prevedibili (il buon amico innamorato, l’ipocrisia dell’amicizia femminile e il contrasto tra carriera e felicità) e insegnamenti scontati (il successo professionale non ha valore se non è condiviso con chi ti apprezza personalmente). Il risultato è un film da pigiama party fastidiosamente chiassoso, che, tra le citazioni musicali ed estetiche dagli anni Ottanta al limite del kitsch, genera poche e imbarazzanti risate per gag prive di spessore. Non basta il brio di una Jennifer Garner sopra le righe per distogliere l’attenzione dai buchi di sceneggiatura e dalla vuotaggine dell’intera operazione.
Una commedia romantica con elementi fantastici e viaggi nel tempo: se già il punto di partenza non è particolarmente originale, il suo sviluppo non poteva essere più scontato. L’ingenuo desiderio di una ragazzina in piena adolescenza è l’espediente che scatena le vicissitudini di una protagonista caratterialmente acerba che, catapultata nel mondo degli adulti, risulta più irritante che simpatica e la cui evoluzione stenta a prendere forma: il viaggio nel tempo riserva situazioni prevedibili (il buon amico innamorato, l’ipocrisia dell’amicizia femminile e il contrasto tra carriera e felicità) e insegnamenti scontati (il successo professionale non ha valore se non è condiviso con chi ti apprezza personalmente). Il risultato è un film da pigiama party fastidiosamente chiassoso, che, tra le citazioni musicali ed estetiche dagli anni Ottanta al limite del kitsch, genera poche e imbarazzanti risate per gag prive di spessore. Non basta il brio di una Jennifer Garner sopra le righe per distogliere l’attenzione dai buchi di sceneggiatura e dalla vuotaggine dell’intera operazione.