Ai confini della realtà

Nel primo episodio (Time Out), diretto da Landis, un iroso americano medio, dopo aver proferito pesanti insulti razzisti contro ebrei, negri e musi gialli riceve la sua incredibile punizione. Nel secondo (Kick the can), diretto da Spielberg, un signore di colore, ospite di una casa di riposo per anziani, regala loro una sorpresa molto speciale. Nel terzo (It's a good life), diretto da Joe Dante, dopo un incontro fortuito in una stazione di servizio, una donna viene ospitata nella strana casa di un ragazzino dalla potentissima fantasia. Nel quarto (Nightmare at 20,000 Feet), diretto da George Miller, un terrorizzato passeggero sperimenta il peggior viaggio in aereo della sua vita.



Riuscito film a episodi che omaggia una delle serie di maggiore successo della televisione americana, The Twilight Zone, in onda dal 1959 al 1964 e dal 1985 al 1989. Se John Landis sceglie, come suo solito, una irresistibile miscela di horror e commedia, Steven Spielberg punta su un racconto affascinante ma dalle tonalità troppo melense. Joe Dante, sottotono rispetto agli altri, firma un piccolo divertissement sul potere dell'immaginazione pieno di rimandi al mondo dei cartoon. Azzeccato l'episodio finale di George Miller, grazie ad un grande John Lithgow e a uno script che in soli 20 minuti condensa tutti i peggiori incubi di un aerofobico. Il prologo con Dan Aykroyd fu filmato da John Landis, che per questo film rischiò di vedere stroncata la sua carriera: durante le riprese del suo episodio l'attore Vic Morrow e due bambini perirono in un tragico incidente.