Bad Biology
Bad Biology
Durata
84
Formato
Regista
Jennifer (Charlee Danielson) ha svariati clitoridi sparsi nel corpo e un vorace desiderio sessuale che culmina in disgustose gravidanze accelerate; Batz (Anthony Sneed) deve convivere con un pene smisurato che agisce con una volontà propria. Si cercheranno inconsapevolmente e si troveranno, ma il loro incontro è destinato a concludersi tragicamente.
Opera ultima di Frank Henenlotter, autore borderline divenuto di culto tra le cerchie ristrette degli appassionati di B-Movies. L'ispirazione dei primi film, da Basket Case (1982) a Brain Damage (La maledizione di Elmer) (1988) sembra irrimediabilmente perduta: l'eccesso diventa fine a se stesso (non manca una soggettiva dall'interno di una vagina), la commistione tra horror e grottesco è pedestre (i tragicomici omicidi compiuti da Jennifer) e la tecnica lascia alquanto a desiderare, con mediocri effetti speciali e uno sviluppo confuso e approssimativo. Alcune sequenze, comunque, colpiscono nel segno (la spaventosa macchina inventata da Batz per calmare i bollori del proprio organo) e la sotterranea metafora sulla sessualità contemporanea, ormai condannata a piaceri fulminei e a una degenerazione sempre più incontrollata, riesce a provocare un sottile disagio, spingendo a una non banale riflessione sulla solitudine emozionale. Sceneggiato dal regista con R.A. The Rugged Man; musiche di Josh Glazer e Prince Paul.
Opera ultima di Frank Henenlotter, autore borderline divenuto di culto tra le cerchie ristrette degli appassionati di B-Movies. L'ispirazione dei primi film, da Basket Case (1982) a Brain Damage (La maledizione di Elmer) (1988) sembra irrimediabilmente perduta: l'eccesso diventa fine a se stesso (non manca una soggettiva dall'interno di una vagina), la commistione tra horror e grottesco è pedestre (i tragicomici omicidi compiuti da Jennifer) e la tecnica lascia alquanto a desiderare, con mediocri effetti speciali e uno sviluppo confuso e approssimativo. Alcune sequenze, comunque, colpiscono nel segno (la spaventosa macchina inventata da Batz per calmare i bollori del proprio organo) e la sotterranea metafora sulla sessualità contemporanea, ormai condannata a piaceri fulminei e a una degenerazione sempre più incontrollata, riesce a provocare un sottile disagio, spingendo a una non banale riflessione sulla solitudine emozionale. Sceneggiato dal regista con R.A. The Rugged Man; musiche di Josh Glazer e Prince Paul.