La bellezza del somaro
Durata
107
Formato
Regista
Marcello (Sergio Castellitto) è un architetto di successo, sposato con Marina (Laura Morante) e con una figlia, Rosa (Nina Torresi). La ragazza ha iniziato una relazione con un uomo misterioso e i genitori, progressisti e incapaci di accettare il proprio invecchiamento, sono curiosi di conoscerlo. L'occasione si presenta durante un weekend in un podere toscano, a cui partecipano gli amici più stretti. Ma la coppia non è preparata alla sorpresa che li attende.
Castellitto decide di tentare la carta dell'ironia e si mette alla prova in una commedia sarcastica, scritta a quattro mani con la moglie Margaret Mazzantini. La critica verso una generazione ipocrita e ben pensante è spalmata sui vari personaggi “adulti”, mentre il ruolo snob è attribuito ai figli, anche se si lascia intendere che in futuro potrebbero replicare i limiti riscontrati nei propri genitori. Alla fine si offre uno specchio impietoso di una società perbenista e orgogliosa delle etichette che attribuisce, ma Rubini lascia il tutto a un livello superficiale, risolvendo la vicenda con un edificante lieto fine e perdendo nel corso della pellicola il versante più corrosivo. La recitazione di Castellitto e della Morante è fin troppo sopra le righe, mentre Jannacci (che interpreta il fidanzato Armando) è posato, ma poco intrigante, sollevando più di qualche dubbio sul motivo per cui una ragazza dovrebbe trovarlo interessante.
Castellitto decide di tentare la carta dell'ironia e si mette alla prova in una commedia sarcastica, scritta a quattro mani con la moglie Margaret Mazzantini. La critica verso una generazione ipocrita e ben pensante è spalmata sui vari personaggi “adulti”, mentre il ruolo snob è attribuito ai figli, anche se si lascia intendere che in futuro potrebbero replicare i limiti riscontrati nei propri genitori. Alla fine si offre uno specchio impietoso di una società perbenista e orgogliosa delle etichette che attribuisce, ma Rubini lascia il tutto a un livello superficiale, risolvendo la vicenda con un edificante lieto fine e perdendo nel corso della pellicola il versante più corrosivo. La recitazione di Castellitto e della Morante è fin troppo sopra le righe, mentre Jannacci (che interpreta il fidanzato Armando) è posato, ma poco intrigante, sollevando più di qualche dubbio sul motivo per cui una ragazza dovrebbe trovarlo interessante.