Blue Valentine

Dean (Ryan Gosling), giovane di animo buono e destino crudele senza un preciso scopo nella vita, incontra per caso l'infermiera Cindy (Michelle Williams), ragazza fragile e insicura, intrappolata in un'insofferenza esistenziale causata da numerose relazioni occasionali infelici e da una difficile situazione familiare. I due si amano, decidono di costruirsi un futuro insieme. Ma le cose non andranno sempre per il verso giusto.

Il secondo lungometraggio di Derek Cianfrance (dopo Brother Tied, del 1998) disegna una parabola livida e spietata sulla morte del sentimento amoroso, rifiutando ogni forma di spettacolarizzazione del rapporto di coppia di matrice hollywoodiana. Il fuoco iniziale che travolge i due giovani protagonisti, così uguali e così diversi nella loro incapacità di rapportarsi alla vita, si trasforma nel giro di pochi anni in cenere. La straordinaria forza del film risiede nell'impressionante autenticità di una finzione cinematografica raramente così perfettamente sovrapponibile alla realtà: la storia non brilla certo per originalità, ma l'atmosfera indie esaltata dalla struttura non lineare della vicenda, che alterna diversi momenti della relazione tra Dean e Cindy con efficaci salti temporali, accresce il coinvolgimento emotivo. La ricerca del dramma rischia di apparire troppo ostentata, ma il piglio nervoso e iperrealistico di Cianfrance innesta freschezza a un piccolo cult che ha il raro dono della spontaneità, grazie alle superbe prove di Ryan Gosling e Michelle Williams, nominata all'Oscar. Belle anche la colonna sonora e la suggestiva ambientazione nei sobborghi di New York.