La casa da tè alla luna d'agosto
The Teahouse of the August Moon
Durata
123
Formato
Regista
Terminata la Seconda guerra mondiale, il capitano Fisby (Glenn Ford) viene inviato a Okinawa, con il sostegno del traduttore Sakini (Marlon Brando), per cercare di organizzare un villaggio secondo gli usi e i costumi statunitensi. Tuttavia, sarà il piccolo paese che riuscirà a sensibilizzare l'uomo alla tradizione orientale, e non viceversa.
Dopo aver diretto il melodrammatico La rosa tatuata (1955), Daniel Mann cambia genere e firma una pellicola leggera e spensierata, ma purtroppo priva di una verve cinematografica degna di tale nome. Gli spunti sono rarissimi, si sente la staticità della matrice teatrale di partenza e il ritmo cala già dopo pochi minuti. Si ride poco e ci si annoia moltissimo: non basta il carisma di Glenn Ford, mentre Brando è fuori parte e svogliato come raramente si è visto in altre pellicole della sua filmografia. Da dimenticare.
Dopo aver diretto il melodrammatico La rosa tatuata (1955), Daniel Mann cambia genere e firma una pellicola leggera e spensierata, ma purtroppo priva di una verve cinematografica degna di tale nome. Gli spunti sono rarissimi, si sente la staticità della matrice teatrale di partenza e il ritmo cala già dopo pochi minuti. Si ride poco e ci si annoia moltissimo: non basta il carisma di Glenn Ford, mentre Brando è fuori parte e svogliato come raramente si è visto in altre pellicole della sua filmografia. Da dimenticare.