
Il caso Katharina Blum
Die verlorene Ehre der Katharina Blum
Durata
106
Formato
Messa alle strette dalla polizia per sapere dove si trova un rapinatore che ha frequentato per una notte, la governante Katharina Blum (Angela Winkler) diventa vittima di una macchinazione scandalistica ordita dal rotocalco popolare Zeitung. Un cinico giornalista (Werner Tötges) arriva a intervistare la madre morente della donna. A Katharina non resta che la vendetta.
Tratto dal romanzo L'onore perduto di Katharina Blum (1974) di Heinrich Böll, uno dei primi successi del tedesco Schlöndorff che, insieme a Margarethe von Trotta, ha diretto e sceneggiato un incisivo j'accuse perfettamente calato nel clima plumbeo di metà anni Settanta. Se i motivi di denuncia sono fin troppo evidenti e trattati in maniera eccessivamente didascalica (l'odio e la violenza connaturati nell'essere umano, la disumana ingerenza dei mezzi di comunicazione, la manipolazione a fini scandalistici), quello che convince maggiormente è l'aderenza alla realtà e al clima di tensione legato alle pratiche del Bild-Zeitung, tabloid tedesco da sempre interessato ad attirare l'attenzione pubblica con gossip e tresche di basso livello. I riferimenti a fatti realmente accaduti non sono né voluti né casuali, bensì inevitabili.
Tratto dal romanzo L'onore perduto di Katharina Blum (1974) di Heinrich Böll, uno dei primi successi del tedesco Schlöndorff che, insieme a Margarethe von Trotta, ha diretto e sceneggiato un incisivo j'accuse perfettamente calato nel clima plumbeo di metà anni Settanta. Se i motivi di denuncia sono fin troppo evidenti e trattati in maniera eccessivamente didascalica (l'odio e la violenza connaturati nell'essere umano, la disumana ingerenza dei mezzi di comunicazione, la manipolazione a fini scandalistici), quello che convince maggiormente è l'aderenza alla realtà e al clima di tensione legato alle pratiche del Bild-Zeitung, tabloid tedesco da sempre interessato ad attirare l'attenzione pubblica con gossip e tresche di basso livello. I riferimenti a fatti realmente accaduti non sono né voluti né casuali, bensì inevitabili.